Bruno Vespa, "un fastidio enorme": Macron contro Meloni, la verità
La verità è che Giorgia Meloni "dà un fastidio enorme" a Emmanuel Macron. E in questa "lettura maliziosa" Bruno Vespa, nel suo editoriale sul Quotidiano nazionale, spiega il pasticcio diplomatico internazionale in cui si è cacciato il presidente francese, trovando anche le critiche degli Stati Uniti. La tensione europea innescata dal vertice a tre tra il capo dell'Eliseo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz non è solo una questione della premier italiana, esclusa dal vertice che ha bollato come "inopportuno, perché mina l'unità europea" sull'Ucraina. E', spiega il conduttore di Porta a porta, semmai la spia di una difficoltà strategica evidente di Macron.
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Vespa riferisce di "due letture in filigrana" di quanto avvenuto a Parigi, alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì. "La prima è che Macron, ingelosito dalla strepitosa visita del presidente ucraino a Londra, ha chiamato di corsa Zelensky nel maldestro tentativo di pareggiare il conto". Un'altra lettura, invece, è tutta interna alla Francia, scossa dalle rivolte di piazza contro la riforma delle pensioni. Vespa ricorda la copertina del settimanale francese L'Express, "Perché Macron deve stare attento alla Le Pen", un tema questo che intreccia le proteste dei lavoratori francesi e il ruolo della Meloni.
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La Le Pen, sottolinea Vespa, "sta cavalcando la collera sociale". Anche se la Meloni "è ormai lontanissima dalla Le Pen - prosegue - l’idea che per la prima volta una donna di destra guidi l’Italia e venga definita il leader più popolare in Europa gli dà un fastidio enorme". Tutto questo con la vista già proiettata alle Europee del 2024, che serviranno a "misurare in ogni paese la forza dei singoli partiti e saranno determinanti per stabilire chi comanderà in Europa". La Meloni si sta avvicinando pesantemente al Partito popolare europeo per scardinare gli assetti delle alleanze a Bruxelles e questo preoccupa parecchio il centrista Macron. "Non più Popolari e Socialisti, ma Popolari e Conservatori. Macron resterebbe con il cerino in mano e lo sa". Ecco perché ha escluso la Meloni, tradendo anche il Trattato del Quirinale che, conclude Vespa, "prevede consultazioni continue ai più alti livelli" tra Italia e Francia.
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