Sanremo 2023, la sinistra usa Mattarella per attaccare Salvini
In un centrosinistra sempre più allo sbando non resta che attaccarsi al Festival di Sanremo. L'intoccabile Roberto Benigni porta sul palco dell'Ariston il simulacro della Costituzione, davanti a un imperturbabile Sergio Mattarella e da Pd, Terzo Polo e Sinistra italiana parte una raffica di attacchi a Matteo Salvini, "colpevole" di una velata critica alla Rai per aver portato la politica nella kermesse.
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"Se Mattarella ha scelto di andare a Sanremo, ha diritto di svagarsi anche il Presidente della Repubblica. Non penso che la Costituzione abbia bisogno di essere difesa dal palco di Sanremo, che è la storia di Morandi e Ruggeri, di Luigi Tenco. Riempire il Festival di contenuti extra festival, dalle guerre ad altro, non mi piace. Se c'è qualche causa che va difesa a Sanremo, significa che siamo un Paese indietro. I diritti delle donne vanno al di là dal Festival", sono le parole del ministro dei Trasporti, intervistato a Non Stop News su Rtl 102.5, che si è anche augurato che il monologo della pallavolista azzurra Paola Egonu non si trasformi in una "tirata sugli italiani razzisti, perché non lo sono". Apriti cielo.
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"Salvini non si smentisce mai - parte in quarta Mara Carfagna di Azione -. Solo lui poteva dire che il presidente Mattarella è andato a Sanremo per 'svagarsi', banalizzando la presenza del Capo dello Stato al Festival, decisa per celebrare i 75 anni della Costituzione in un grande evento popolare che unisce l'Italia. Parole imbarazzanti, che si commentano da sole. Ma questo è Salvini...". Alla ex ministra di Forza Italia si aggiunge Pierfrancesco Majorino, candidato Pd alle Regionali in Lombardia: "Salvini che spiega a Mattarella come affrontare la Costituzione è veramente l'ultima scena a cui avrei mai immaginato di assistere. Salvini taccia, faccia il suo lavoro che da ministro mi pare stia facendo molto poco".
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La sua quasi omonima Alessandra Maiorino, vicepresidente dei senatori M5s, aggiunge: "Paola Egonu dal palco dell'Ariston è libera di parlare di ciò che le pare, Salvini se ne faccia una ragione ed eviti censure preventive. Al leader leghista, che per l'ennesima volta dimentica di essere un ministro della Repubblica e non uno qualunque al bar, suggeriamo Pensati libero. E lascia la libertà anche agli altri di dire ciò che ritengono più opportuno". Chiude il cerchio Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana: "E ti pareva che non partivano i mugugni della destra per Benigni ieri sera a Sanremo. Al di là delle parole sguaiate di Salvini verso Mattarella, il punto non è Benigni sul palco, ma il fatto che a milioni di italiani sia arrivato uno straordinario messaggio che valorizza, difende ed esalta la nostra Costituzione nata dalle ceneri della vergogna fascista".
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"Una Costituzione che sull'affermazione dei diritti dei cittadini - prosegue il leader di SI - è ancora purtroppo da attuare anche se sono passati 75 anni. A questo sono allergici, continuando a non voler riconoscere che il nostro Paese nasce da lì, da quella Resistenza ad un regime a cui troppi nel governo hanno strizzato l'occhio o hanno ancora nostalgia, la vorrebbero magari stravolgerla o metterla in un angolo".