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41 bis, la mossa di FdI per stanare Pd e M5s

Tommaso Montesano
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Fratelli d’Italia sfida l’opposizione: arriva la mozione parlamentare che impegna il governo a mantenere il regime del 41 bis per il leader anarchico Alfredo Cospito. «Auspichiamo che tutte le forze politiche la approvino», aggiunge Tommaso Foti, capogruppo meloniano a Montecitorio. Il significato della mossa è evidente: vedere, al di là delle polemiche di questi giorni, se tutti i gruppi sono concordi nel conservare il regime del carcere duro per il numero uno insurrezionalista. «Dalle parole ai fatti»: potrebbe essere questa la sintesi dell’iniziativa assunta alla Camera da Fratelli d’Italia. Un modo, anche, per tradurre in pratica quell’appello all’unità di fronte alle minacce per la sicurezza dello Stato lanciato dal premier, Giorgia Meloni.

«Fratelli d’Italia è per il mantenimento del 41 bis al terrorista anarchico Alfredo Cospito e ai mafiosi», ribadisce Foti davanti alle telecamere del Tg2. I meloniani intendono stanare l’opposizione, riportando il dibattito alla domanda di Giovanni Donzelli in Aula, dalla quale è scaturito tutto: i dem da che parte stanno? Perché qualche distinguo, anche ieri, c’è stato.

 

Prendiamo l’intervista di Walter Verini, senatore del Pd, uno dei parlamentari che visitarono Cospito in carcere, al Corriere della Sera. A proposito del 41 bis, Verini prima dice che «va mantenuto» (e quindi sarebbe interessante capire se voterà la mozione di Fdi); poi non nega che qualche osservazione è lecito farla, se anche giuristi del calibro di «Gherardo Colombo, Flick, Caiazza, Manconi, invitano a rivederlo o toglierlo». Quindi l’aggiunta sulla natura del 41 bis: «Secondo la Corte europea e quella italiana va applicato per evitare contatti, senza inutili afflizioni. 

In generale, non siamo quelli del “buttiamo la chiave”». Bisognerà vedere queste sfumature cosa comporteranno in termini di voto rispetto alla mozione di Fdi. Poi c’è Rosy Bindi, ex presidente della commissione Antimafia, che sulle colonne della Stampa segue il solco dell’ex Guardasigilli Andrea Orlando, dubbioso sull’applicabilità della misura a Cospito. «La sua applicazione (del 41 bis, ndr) va assunta con molta attenzione e va riservata ai casi davvero gravi e pericolosi». Al di là della battaglia parlamentare, il destino di Cospito dipenderà da due date: il 12 febbraio scade il tempo per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per rispondere all’istanza di revoca del carcere duro presentata dal legale del leader anarchico; il successivo 24, invece, la Corte di Cassazione si riunirà per decidere sul ricorso presentato, sempre dalla difesa di Cospito, contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermare il 41 bis per quattro anni.

 

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