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Bonaccini assume il fedelissimo di Speranza: 730mila euro

 Magrini e Speranza

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Il fedelissimo di Roberto Speranza rimasto a piedi dopo essere stato silurato dal neo ministro della Salute Orazio Schillaci è stato assunto dal goverenatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. L'ex direttore generale dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Nicola Magrini, ha infatti ricevuto il 31 gennaio l'incarico quinquennale di direttore della struttura complessa Unità operativa Qualità e Governo clinico nell’Azienda sanitaria della Romagna con un compenso di oltre 146.000 euro annui (per un totale di 730mila euro).

L’Ausl della Romagna "offre per i tagli alle automediche, per le file ai Pronto soccorso, per le corsie senza medici, per i debiti milionari maturati in questi anni", poi però, "pur in difficoltà di risorse, la sanità regionale e romagnola non lascia a spasso chi è stato silurato da prestigiose sedi romane", tuona la Lega.

 

 

Magrini, ricordano dal Carroccio, è stato direttore generale dell’Aifa, "incarico che ricopriva dal 2020, con ministro della salute Roberto Speranza, e che è arrivato a scadenza il 23 gennaio. Subito i pasdaran della sinistra hanno gridato allo spoil system. Ma per una poltrona persa a Roma ce n’era un’altra già pronta in Romagna. Alla faccia di quei professionisti già in organico nell’Ausl romagnola che forse da tempo aspiravano a quel ruolo. Ma si sa, ubi maior minor cessat", protestano i consiglieri regionali Daniele Marchetti e Massimiliano Pompignoli, che hanno presentato un’interrogazione in Regione, e il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.

 

 

"È in ogni caso scandaloso - insistono- che in una situazione come l’attuale si proceda a una nomina che non può che essere di natura politica e in tempi così ristretti. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione per capire i risvolti di una vicenda che definire grottesca è poco e che rende più che mai necessaria quella svolta nella sanità regionale che la Lega chiede da tempo, anche con un progetto di legge che la Giunta Bonaccini si guarda bene dal portare in discussione".

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