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Pd-Calderoli, rissa in aula: "Come Attila", "Pure la calvizie..."

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Il premio “fantasia al potere” categoria “parole in libertà” se lo aggiudica il deputato dem Roberto Morassut: «Calderoli come Attila Flagello di Dio», se n’è uscito l’ex comunista ed ex sottosegretario all’Ambiente. Che ha aggiunto: «Non gli è bastata la legge elettorale “porcata” del 2008. Ora vuole spaccare l’Italia. Ci opporremo in parlamento e nel Paese, per la democrazia». Prova a eguagliarlo il compagno di partito Enzo Amendola, ma non è per nulla facile: «Con le manganellate verbali sulle opposizioni e i tentativi di spaccare il Paese (aridàje) la destra incendia gli animi», cinguetta su Twitter. «Sul pericolo dell’eversione», riportiamo testualmente, «l’unità è sempre stata un patrimonio dello Stato. Una strategia pericolosa la loro. Giù la maschera da moderati, Presidente Meloni». Ora la Meloni è moderata, in campagna elettorale era fascista, e chissà soprattutto quali fantastici tweet inventerà ancora l’Amendola.

Vuole dire la sua anche Toni Ricciardi, segretario del “Pd Svizzera” anche lui deputato dem, che la spara grossa: «Se continui a voler usare il criterio della spesa storica, come nel ddl sull’autonomia differenziata, non fai altro che penalizzare il Mezzogiorno e i territori fragili, non è difficile da capire e Calderoli lo sa». Non è difficile nemmeno leggere la bozza del ddl (sono 11 pagine scritte grandine-grandine) in cui la “spesa storica” non è citata neanche di striscio. Ha parlato il ministro per le Riforme, Calderoli: «Istruzione, sanità e le altre materie sono quelle inserite dalla sinistra nella riforma della Costituzione del 2001». «Decreto spacca-Italia? Ho letto che Majorino (candidato Dem alla Regione Lombardia, ndr) ha detto che toglieremo soldi ai Comuni. Probabilmente l’autonomia farà perdere i capelli o renderà impotenti. 

 

Non lo so dove trovano queste cose, ma ne sparano di tutti i colori». Calderoli ha annunciato che lo staff che lavorerà alla riforma sarà composto da più di 50 persone. Altro annuncio: «Anche se i tempi li detta il parlamento, direi che 12 mesi per l’esame della legge di attuazione saranno necessari e sufficienti. La Conferenza unificata è fissata per metà mese». Intanto la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein se ne esce così: «È un ddl pericoloso, dobbiamo mobilitarci in tutto il Paese».

 

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