Pd, l'accusa di Valentina Cuppi: "Decisioni prese da uomini di una certa età"
Non è riuscita a farsi eleggere in Parlamento, dato che era stata messa in una posizione defilata, ma Valentina Cuppi sarà ancora per poco presidente del Pd. È quindi tempo di bilanci, che ha fatto in un’intervista a La Repubblica: “Se fossi stata un uomo sarei stata dentro le dinamiche e avrei potuto contare di più, perché, al di là della retorica, nel momento delle scelte nelle stanze in cui si decideva davvero, c’erano solo uomini di una certa età a compierle”.
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“Io per esempio non c’ero - ha sottolineato - nonostante fossi la presidente. Le donne e i giovani non hanno popolato il Pd finora”. Insomma, persino la Cuppi ha messo a nudo le incongruenze che dominano il partito democratico, che non a caso sta continuando a precipitare nei sondaggi: “Il Pd è stato per anni al governo, nell’ultimo caso accettando anche di governare con forze avversarie per senso di responsabilità in piena pandemia. In passato ha fatto scelte che hanno allontanato i lavoratori, non è stato il riferimento dei settori più deboli della società”.
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Dato che è ancora a tutti gli effetti la presidente del Pd, la Cuppi ha deciso di non sbilanciarsi sui quattro candidati alla segreteria del partito: “Per rispetto al mio ruolo di garante, non indico un nome. Credo che le intenzioni di tutti i candidati siano di rinnovare. Ma bisogna saper accogliere chi ha deciso di aderire per costruire una forza politica progressista, del lavoro, dei diritti, femminista, ecologista: non a parole, nei fatti”.