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Anarchici, "bomba" sul governo Meloni: cosa vogliono davvero

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Dietro la figura di Alfredo Cospito ci sarebbe in realtà un progetto ben più grande: far cadere il governo di Giorgia Meloni, in fondo ancora considerato pericoloso e di ispirazione fascista. Dietro le proteste anarchiche, insomma, ci sarebbe proprio questo disegno. A tal proposito sul Giornale si legge: "L'intelligence, dopo 'aver riscontrato tentativi di rilancio delle istanze antifasciste' teme la saldatura fra cellule anarchiche e antagoniste per alzare il tiro 'mirando alle persone' come invitava Cospito dal carcere".

 

 

 

Questa operazione, però, non riguarderebbe solo l'Italia. Ma si sarebbero attivati nuclei in mezza Europa. Nuclei collegati attraverso la Federazione anarchica informale. Secondo quanto riportato dal Giornale, che il vero obiettivo sia il governo Meloni lo dimostrerebbero le date: "Cospito era in carcere da sei anni quando nel maggio 2022, per i reati commessi e le comunicazioni minacciose rivolte all'esterno, viene sottoposto al carcere duro del 41 bis. Allora il governo era guidato da Mario Draghi, altra bestia nera degli anarchici per la sua carriera fino alla Banca centrale europea. Cospito non comincia a digiunare neppure quando l'esecutivo spalleggiato dal Pd va in crisi. L'anarchico, per iniziare lo sciopero della fame, aspetta il 19 ottobre. Una data scelta non a caso: il giorno dopo il presidente Sergio Mattarella inizia le consultazioni ed in 48 ore Giorgia Meloni si insedia a Palazzo Chigi". Tempismo piuttosto sospetto.

 

 

 

A quel punto la rete anarchica internazionale non avrebbe perso tempo. Tant'è che il primo attacco arriva il 2 dicembre: è quello ai danni di Susanna Schlein, primo consigliere all'ambasciata italiana di Atene. Il 28 gennaio, poi, tocca al primo consigliere d'ambasciata a Berlino, a cui viene incendiata l'automobile. Dal documento di rivendicazione a favore di Cospito emerge un indizio importante contro il governo: "Il sangue è sulle mani delle élite tedesche e italiane che usano la cosiddetta Guardia Costiera libica per uccidere i migranti a migliaia, quelle persone che devono sacrificare i loro corpi e i suoli delle terre d'origine ai prezzi più bassi in nome del folle capitalismo europeo". La rete conta undici gruppi in Italia e otto in Grecia, ma è estesa anche a Paesi Bassi, Inghilterra, Russia, Spagna, Germania. Con una costola attiva pure in America Latina.

 

 

 

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