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Delmastro costretto al trasloco dalla sinistra? "Ci sto pensando"

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Non si placa la polemica attorno al caso Delmastro-Donzelli. Quest'ultimo è finito nella bufera per le parole pronunciate alla Camera sul 41 Bis e l'anarchico Cospito e per le accuse al Pd. Il sottosegretario alla Giustizia, suo compagno di partito, è stato accusato invece di avergli rivelato delle informazioni riservate. Per i diretti interessati, però, non ci sarebbe "nessun livello di segretezza" sulle carte in questione. “Giovanni ha sbagliato”, avrebbe detto al Foglio Delmastro. Che poi alla domanda 'perché non lo urla?' avrebbe risposto: “Perché io prima sono un uomo e poi sono un sottosegretario. E difendo gli amici”

 

 

 

"Non erano intercettazioni né captazioni", ha poi aggiunto Delmastro. Parlando del momento in cui ha dato quelle informazioni a Donzelli, che è anche suo coinquilino, ha raccontato di avergli parlato di quelle carte "l’altra mattina, prima che intervenisse alla Camera. Eravamo in Parlamento. Lui prendeva appunti, mentre gliela leggevo”. A un certo punto il giornalista del Foglio, Simone Canettieri, gli ha chiesto: "Per curiosità: quando l’altra sera è ritornato a casa, nel rione Monti, non ha discusso con il suo coinquilino?". “La faccenda era troppo calda, e così ho preferito andare a cena fuori per rilassarmi con un gruppo di amici”, ha risposto Delmastro.

 

 

 

"Questa coabitazione rischia di essere un problema: ora tutte le volte che Donzelli parlerà di giustizia, daranno la colpa a lei", ha continuato Canettieri. E lui: “Gli chiederò di non farlo per evitare altri casini”. E, incalzato sulla possibilità di non stare più sotto lo stesso tetto, ha chiosato: “Ci sto pensando, è un’ipotesi. Questa sera glielo propongo”. Insomma, nessuno riesce a far dimettere Delmastro, ma c'è già chi lo infilza parlando di trasloco. Basti pensare che in un articolo comparso questa mattina su La Stampa Concita De Gregorio ha ironizzato proprio sul fatto che i due colleghi di partito siano coinquilini: "All’odore del caffè ci si trova spettinati lì davanti ai fornelli - in mutande, in pigiama - e si fanno due parole. Senti ma questa storia di Cospito? E niente dice che era d’accordo coi mafiosi. In che senso? Sì, ho visto le carte, le intercettazioni: due della camorra e della ‘ndrangheta amici suoi, si mettevano d’accordo. Veramente, fa’ vedere. Così, fra uomini di governo della cerchia stretta del primo ministro".

 

 

 

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