Donzelli travolge Conte: "Scarcerò i mafiosi con la scusa del Covid"
Giovanni Donzelli non le manda a dire a Giuseppe Conte. Al centro ancora una volta le posizioni del ministro sulle intercettazioni. Il leader del Movimento 5 Stelle ha ammesso di essere molto tentato dalla possibilità di appoggiare, con una mozione di sfiducia, la raccolta firme lanciata dal Fatto Quotidiano per chiedere le dimissioni del Guardasigilli. "Il confronto in parlamento con Nordio è stato deludente - ha detto l'ex premier -. Ci preoccupa la prospettiva, delineata da questa maggioranza, che ci porta a ritenere che possa essere a rischio il 41 bis; che possa essere compromessa la capacità di investigare mafia e corruzione con questo dibattito che hanno aperto per limitare le intercettazioni. E ci preoccupa molto, in prospettiva, anche il disegno, facendo saltare l’obbligatorietà dell’azione penale e la separazione delle carriere, di voler asservire il potere giudiziario al potere politico". Video su questo argomento
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Il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia non accetta però lezioni. A maggior ragione se arrivano dal pentastellato. "Fratelli d’Italia e il Governo Meloni non prendono lezioni da chi, quando era premier, ha scarcerato i mafiosi con la scusa del Covid. Il Governo, fin dal primo atto sul carcere ostativo, ha reso la vita più dura ai mafiosi. Conte invece continua a raccontare falsità e a mettere in dubbio il mantenimento del 41 bis; mentre nessuno nella maggioranza ha mai ipotizzato di toccarlo".
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Il riferimento ai tempi del ministro Alfonso Bonafede è chiarissimo. All'epoca, per fronteggiare la pandemia, il titolare della Giustizia liberò 5 mila detenuti, ossia coloro con una pena residua massima di 18 mesi. Per questo il capopopolo grillino "non tiri in ballo il dubbio sul carcere duro ai mafiosi se non vuole indebolire lo Stato nella lotta alla mafia. Non ci siamo scordati -aggiunge- di quando il suo mentore Beppe Grillo diceva che la mafia ‘aveva una sua morale prima di essere corrotta dalla finanza’. Basta messaggi ambigui: dal Governo della Nazione vigileremo affinché da parte dello Stato non ci sia alcun cedimento nei confronti della criminalità organizzata". E Conte muto.