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Mezz'ora in più, Bonaccini sfida la destra: "Riconquisto quei voti"

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A Mezz’ora in più, su Rai3, è andato in scena il primo confronto tra i quattro candidati alla segreteria del Partito Democratico. Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli e Elly Schlein sono stati ospiti di Lucia Annunziata. Grande attenzione soprattutto nei confronti della Schlein, che è l’outsider, e di Bonaccini, che è il favorito assoluto per la successione di Enrico Letta. “Siamo stati al governo per un decennio senza mai vincere o perdere le elezioni”, ha esordito il governatore emiliano. 

“Se divento segretario - è stata la sua promessa - garantisco che noi al governo ci torneremo solo quando vinceremo le elezioni. Abbiamo dato l'impressione di essere aggrappati al potere”. Quindi ha rilanciato la sfida a Giorgia Meloni, che al momento domina la scena politica, con Fdi che è ben oltre il 30% e ha più che doppiato il Pd. “La vocazione maggioritaria - ha spiegato Bonaccini - non è autosufficienza. Solo un pazzo penserebbe di non doversi alleare con nessuno, ma farlo senza subalternità e senza cedere voti, anzi andando a riconquistare voti a destra da gente che ha votato a sinistra”.

L’aspirante segretario del Pd ha parlato ovviamente anche dei problemi che stanno stritolando il partito, che rischia l’irrilevanza: “C'è una classe dirigente, più o meno sempre la stessa, che va cambiata, ma non perché dobbiamo rottamare qualcuno. Non dobbiamo chiedere scusa se chiediamo a chi è stato classe dirigente, senza farci vincere, di mettersi in panchina”.

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