Otto e Mezzo, sparata-De Micheli: "Prendete nota...", la sbranano
"Prendete nota, il giorno dopo il voto nei circoli il titolo sarà 'Sorpresa De Micheli'". Paola De Micheli, ospite di Otto e mezzo a La7, scommette su stessa alle primarie del Pd. L'ex ministra dei Trasporti rappresenta una outsider in quella che, stando ai sondaggi fin qui pubblicati, sarà una sfida a due tra il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, espressione degli "amministratori", e la sua vice Elly Schlein, volto radical sostenuta però dalla gran parte dell'establishment del partito. Per la De Micheli e per il quarto candidato, Gianni Cuperlo, sembrano rimanere solo le briciole.
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La Gruber chiede un parere a Beppe Severgnini: "Il Pd è scivolato sotto il 15%, per risollevarlo chi è meglio?". Il giornalista del Corriere della Sera è in imbarazzo: "E' una domanda difficile, una dei 4 candidati è seduta a un metro e mezzo da me". La De Micheli lo ascolta immobile, con sguardo affilato e sorriso sornione. "Il Pd è in fase post-traumatica - spiega Severgnini -, vista da fuori mi sembra che il più equipaggiato a mettersi il camice e occuparsi del paziente mi sembra Bonaccini, devo dire la verità". La De Micheli risponde rivelando la convinzione di fare il pieno di voti nei circoli: "Sono la sindacalista degli iscritti, che non hanno contato niente, quasi mai. Non decidono niente, né i parlamentari, né la linea politica né i segretari".
"Ma ancora di questo?". Lilli Gruber gela la De Micheli, guarda il video
Non basta, però, la voglia di riscatto. "Ma potete continuare a parlare di regole?", domanda sconcertata Lilli Gruber. E quando la De Micheli azzarda critiche al governo sulle politiche economiche e del lavoro, è Massimo Giannini a suonare la carica. "Tutto bello e condivisibile, ma le domando: voi dove eravate?". La replica della De Micheli è piccata: "Questi sono argomenti usati dal centrodestra". "E' una domanda che si fanno anche gli elettori del Pd - la zittisce a tempo di record il direttore della Stampa -. Eravate al governo fino a ieri. Avete votato il Jobs Act. Semplicemente, non dicevate nulla perché vi conveniva essere renziani. Poi siete diventati bersaniani, poi lettiani...".
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