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La rottamazione delle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro è partita ieri, ma si moltiplicano i comuni, grandi, piccoli e piccolissimi che hanno deciso di non aderire. Per ora quasi tutti di sinistra. La lista dei dinieghi cresce di giorno in giorno ma è soltanto parziale perché le amministrazioni locali hanno tempo fino al 31 gennaio per dire «no». I due comuni più grandi d’Italia, Roma e Milano, hanno già deciso di opporsi, al pari di Firenze, Bologna, Piacenza, Parma, Vicenza. A Milano, proprio ieri, è circolata la delibera che il sindaco Beppe Sala si accinge a sottoporrre al consiglio comunale, con la quale formalizza l’opposizione allo stralcio automatico. Torino prende tempo ma il sindaco Stefano Lo Russo ha già fatto capire che «molto difficilmente» aderirà alla sanatoria. Mentre il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato la settimana scorsa che non rottamerà nulla: «Perderemmo 280 milioni». L’unica cosa sicura è che ad opporsi, almeno per ora, sono soprattutto amministrazioni di sinistra.
In attesa di capire chi non ci starà, i contribuenti possono però già aderire alla sanatoria. Da ieri è possibile infatti accedere alla procedura della rottamazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. In teoria potrebbe accadere che alcune domande presentate prima di fine mese vengano respinte perché il comune che ha emesso i ruoli eserciterà il diritto ad opporsi.
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OLTRE UN VENTENNIO
Il periodo della sanatoria è molto ampio e va dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Chi avesse ricevuto una cartella esattoriale fra queste due date può mettersi in regola con l’erario diluendo il pagamento fino a 18 rate in 5 anni. Per presentare la domanda in forma telematica ed accedere alla rottamazione c’è tempo fino al prossimo 30 aprile. A sua volta l’Agenzia delle entrate-Riscossione è tenuta a inviare ai singoli contribuenti, entro il 30 giugno 2023, la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto dal richiedente in fase di adesione.
Si possono sottoporre a sanatoria anche le cartelle ricomprese in precedenti rottamazioni che risultino decadute per il mancato pagamento delle rate a suo tempo previste dalle sanatorie precedenti. Oltre al servizio per la presentazione della domanda di adesione, l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha pubblicato sul proprio portale anche le risposte alle domande più frequenti sulla nuova definizione agevolata.
I contribuenti possono presentare la richiesta di adesione alla definizione agevolata utilizzando l’apposito servizio disponibile direttamente nell’area pubblica del sito Agenziaentrateriscossione.gov.it, senza dover inserire credenziali di accesso. Nella sezione del sito “Definizione agevolata” si deve compilare l'apposito formulario inserendo i numeri identificativi delle cartelle per le quali si richiede lo stralcio, specificando il numero delle rate in cui si intende suddividere l'importo dovuto e il domicilio al quale verrà inviata entro il mese di giugno la comunicazione delle somme dovute, assieme ai bollettini precompilati per il pagamento.
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INDIRIZZO VALIDO
Per completare la procedura di registrazione è necessario indicare un indirizzo e-mail valido al quale verrà inviata la ricevuta di presentazione della domanda, alla quale è obbligatorio allegare la scansione di un documento di riconoscimento. È possibile inserire anche i singoli importi contenuti nella cartella per i quali si richiede lo stralcio. A questo punto della procedura, dopo aver confermato l'invio della richiesta, il contribuente riceverà una prima e-mail all'indirizzo indicato, con un link da convalidare entro le successive 72 ore. Decorso tale termine, il link non sarà più valido e la richiesta sarà automaticamente annullata. Se il link viene invece convalidato dal richiedente, il sistema invierà una seconda e-mail di presa in carico della domanda, con il numero identificativo della pratica e il riepilogo dei dati inseriti. Infine, se la documentazione allegata è corretta, verrà inviata una ulteriore e-mail con allegata la ricevuta di presentazione della domanda di adesione. Vale la pena di ricordare che non rientrano nella sanatoria i carichi relativi ai soldi erogati dall’Unione europea a qualunque titolo, i recuperi degli aiuti di Stato, i crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di condanne penali. I carichi degli enti previdenziali di diritto privato possono rientrare nella rottamazione soltanto dopo una apposita delibera di tali enti creditori pubblicata entro il 31 gennaio 2023 sul proprio sito internet e comunicata, entro la stessa data, all’Agenzia delle entrate-Riscossione con un messaggio di posta elettronica certificata.