Cdm, via libera alle modifiche alle norme della riforma Cartabia
Via libera del Consiglio dei ministri, in corso a Palazzo Chigi, al ddl contenente ’norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza.' Lo comunicano fonti di governo durante la riunione. Il provvedimento contiene interventi correttivi alla riforma del processo penale Cartabia, in particolare su una delle questione su cui, dopo l’entrata in vigore della riforma (il 30 dicembre scorso), erano emerse maggiori criticità: i reati procedibili solo a querela di parte. La querela, è la modifica approvata dal Cdm, non è necessaria se c’è l’aggravante mafioso: in questi casi si procede d’ufficio.
E la mossa del Cdm è stata apprezzata dalla Lega: "Oggi in materia di giustizia il Cdm adotta un provvedimento per correggere una discrasia del sistema che, non volendo, era dovuta ad alcune norme della cosiddetta Riforma Cartabia. Viene ripristinata la procedibilità d’ufficio per tutti i reati con l’aggravante mafiosa, ed è prevista anche la possibilità dell’arresto obbligatorio in flagranza senza la querela, che potrà essere presentata successivamente. Bene, dunque, il Governo che ha anche accolto le istanze della Lega, riprodotte in un disegno di legge presentato al Senato e volte ad eliminare le non volute storture del sistema", ha affermato Erika Stefani, capogruppo della Lega in commissione Giustizia. "Il Consiglio dei Ministri smentisce i detrattori della riforma Cartabia, mette nel cassetto il decreto legge correttivo e si converte ad un ’morbidò e tranquillo disegno di legge. Il Ministro Nordio è rimasto in silenzio in tutti questi giorni e, con un colpo da maestro, smentisce tutti coloro che (dall’Anm ai giornali che campano sulle inchieste a frange della maggioranza, passando da M5S a Pm mediatici) da giorni definivano la ’Cartabià come un favore ai delinquenti", ha affermato Enrico Costa, vicesegretario di Azione e presidente della Giunta per le Autorizzazioni.