Giuseppe Conte "vuole candidare il direttore": rumors sul piano-2024
Giuseppe Conte è realista e alle elezioni regionali dei prossimi mesi non si attende granché dal M5S e i suoi candidati. Già guarda avanti, al maggio del 2024, quando gli italiani andranno alle urne per eleggere i 76 deputati che dovranno rappresentarli nel parlamento europeo. L'obiettivo minimo dell'ex premier è non scendere sotto al 17% conquistato dal movimento nel 2019. Il problema è il materiale umano da mettere in lista: vale per tutti, ma per il M5S di più, visto che dei quattordici eletti nel 2019 ne sono rimasti fedeli alla causa appena cinque. Conte vuole alzare l'asticella ed è convinto di aver trovato un nome di alto livello, in grado di consentirgli di pescare bene nell'elettorato pacifista e cattolico: quello di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani.
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Per ora è un'indiscrezione che filtra dalla cerchia ristretta del giurista di Volturara Appula, ci vorrà un anno per sapere se l'operazione andrà in porto. I primi segnali, intanto, dicono che i presupposti ci sono, e pure ai piani alti della Cei c'è chi la ritiene probabile. «Ambizioni personali», ad esempio, è la spiegazione che un monsignore dà della linea politica impressa da Tarquinio al suo quotidiano. Una linea più che benevola nei confronti dei Cinque Stelle e delle loro campagne e quasi sempre critica, quando non apertamente ostile, verso il governo Meloni. Direzione presa in autonomia da Tarquinio, commentano in ambienti curiali, e non dettata dalla Conferenza episcopale o dal Vaticano, dove l'atteggiamento verso l'esecutivo e i provvedimenti adottati in questi mesi non è affatto sfavorevole, come conferma anche il colloquio, assai cordiale, che la presidente del Consiglio ha appena avuto con Papa Francesco.
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Su Avvenire, invece, abbondano gli editoriali in cui si contestano la «odiosa campagna» contro le Ong, la decisione di riformare il reddito di cittadinanza togliendolo a chi può lavorare («la povertà diventa una colpa»), il «pacchettino famiglia» che pure aiuta i genitori con più figli, la decisione di inviare armi all'Ucraina e praticamente ogni altra scelta del governo. Mentre la posizione di Conte è riportata come quella di un leader di riferimento del popolo dei cattolici, meritevole di lunghissime interviste e dichiarazioni in cui condanna «il pervicace accanimento contro i poveri» da parte dell'esecutivo. Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, messo lì e difeso dai Cinque Stelle, è elogiato dallo stesso direttore perla «appassionata dedizione» con cui guida l'istituto previdenziale. Così Conte spera di fare il colpaccio in lista, e i motivi per sperare non gli mancano.