Giorgia Meloni, "non avrò paura". La telefonata con Berlusconi
Un brindisi con gli affetti più cari - il compagno Andrea, la piccola Ginevra, la sorella Arianna, la madre Anna e il cognato, nonché ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida - allo scoccare della mezzanotte, a casa di amici. Poi, per tutta la giornata di ieri, è stata la volta del mondo della politica e delle istituzioni: in tanti (dal presidente del Senato, La Russa, ai ministri del suo governo, dai parlamentari ai dirigenti di FdI) non hanno voluto mancare all'appuntamento con gli auguri a Giorgia Meloni per il suo 46esimo compleanno. Un giorno di festa in famiglia ma anche di lavoro per il premier, giunto a termine di una settimana di dibattito serrato, dentro e fuori la maggioranza, sul tema del caro benzina e delle misure anti-inflazione e alla vigilia dei primi tre mesi - intensissimi - a Palazzo Chigi. «C'è sicuramente un augurio che voglio fare io a me stessa», ha scritto di suo pugno Meloni in un post di ringraziamento: di non aver timore davanti «alla mole dei problemi, di non farmi ammaliare dalle sirene del potere, di non farmi convincere da un sistema che non condivido». E poi ancora: di guardare sempre «a quello che è giusto per l'Italia» e di non deludere «chi ha creduto in me, e nella possibilità che l'Italia tornasse la grande Nazione che merita di essere. E non lo farò, costi quel che costi».
Un augurio personale e politico allo stesso tempo che giunge non a caso dopo l'invito garibaldino «a fare l'Italia» e le parole nette rivolte agli avversari e agli alleati («Staremo cinque anni al governo malgrado i bastoni fra le ruote dell'opposizione e non solo...») pronunciati in collegamento con la convention milanese di FdI. E ieri non sono mancate le risposte, molto attese, da parte di quest' ultimi.
Di prima mattina, «come prima azione della giornata», è stato Matteo Salvini a spedire un pensiero di auguri sullo smartphone di Giorgia. Un gesto rivendicato, con tanto di "dedica" all'opposizione e ai retroscenisti: «Se ne facciano una ragione», dirà nel suo intervento alla presentazione della lista della Lega per le regionali lombarde, «governeremo insieme per altri dieci anni». Nessuna divaricazione presidenzialismo-autonomia differenziata: «Grazie al centrodestra serio e compatto al governo e alla presenza della Lega, l'Autonomia sarà realtà entro il 2023». Nel pomeriggio, poi, ecco la telefonata per "i personali auguri" da parte di Silvio Berlusconi. Una chiamata affettuosa, fanno notare ambienti azzurri, una conferma che «nessuno può mettere in dubbio la lealtà di Forza Italia» a un governo a cui «abbiamo dato e continueremo a fare un contributo decisivo». Concetto ribadito a microfoni accesi dal vicepremier Antonio Tajani dopo che in mattinata era rimbalzata la prima pagina di Repubblica con il presunto «strappo» del leader azzurro sul tema delle accise: «Forza Italia, seguendo la linea indicata dal presidente Berlusconi, sostiene lealmente il governo di centrodestra voluto dagli elettori e che durerà per i prossimi cinque anni». Prive di fondamento, dunque, «le ricostruzioni strumentali di alcuni quotidiani». E in serata da Arcore filtra pure la notizia che i due leader si vedranno di persona nelle prossime settimane.