Alessandro Sallusti: sinistra piromane e fessa, che fine rischia di fare
L'opposizione sta buttando benzina sul fuoco sperando che scoppi un falò tale da scottare il governo. Operazione legittima, che piaccia o no la guerra in politica si fa così e così tutti hanno fatto. Ma attenzione, è noto che a giocare con il fuoco si rischia di rimanere scottati, la cronaca racconta di molti piromani che sono partiti per bruciare e sono finiti bruciati loro per primi.
Breve riepilogo: sinistra e Cinque Stelle stanno tifando che il prezzo della benzina non scenda di suo per poter tenere la pressione sulle "promesse mancate" della maggioranza e sperare così di intercettare i malumori dell'elettorato che non si aspettava di ritrovarsi benzina e gasolio di nuovo ben oltre i due euro al litro.
Già, perché giunta al governo Giorgia Meloni e i suoi hanno dovuto decidere rapidamente se raffreddare le bollette energetiche o mantenere gli ammortizzatori - un miliardo al mese - che aveva introdotto a tempo Mario Draghi per combattere l'impennata del prezzo dei carburanti. Inutile dire che risorse per fare entrambe le cose non c'erano in cassa, da qui la scelta: giù le bollette, ritenute una emergenza più grave e pericolosa per famiglie e imprese. Giusto, sbagliato?
Benzina, ecco il trucco con cui ti truffano alla pompa: la GdF svela lo scandalo
Non sta a me dirlo, so per certo che chiunque fosse al governo - Draghi compreso - si sarebbe trovato di fronte allo stesso bivio. Sospesi gli aiuti i carburanti hanno iniziato a salire. Certamente da subito si può intervenire - il governo lo sta facendo - su speculatori e furbetti che stanno facendo cassa in modo scorretto, ma non è questo che risolverà il problema. La questione è nella dinamica del mercato del petrolio che per quanto l'Eni si muova nel mondo con autorevolezza non dipende certo dal nostro governo. E la questione è pure nel carico fiscale fisso, le famose accise, che grava sui carburanti contro cui si era scagliata nel 2019 pure Giorgia Meloni, allora leader dell'opposizione.
E qui arrivano i piromani di sinistra che stanno soffiando sulla fiammella (l'aumento di venti centesimi) sperando che l'incendio parta al grido di: "Dicevate di voler togliere le accise e le avete rimesse". Ora, a parte che le accise nessuno le ha mai tolte (lo sconto del governo Draghi era sull'Iva), questo governo si trova da due mesi con le accise messe negli ultimi cent'anni da governi di ogni colore tranne il suo, vedremo cosa farà. Ma occhio, il prezzo del petrolio sale e scende, e se dovesse scendere (è la scommessa del governo) la sinistra si ritroverebbe a fare la fine dei piromani fessi.
Benzina, decreto contro il caos rincari: buoni e sanzioni, che cosa cambia