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Salvini zittisce Sgarbi su San Siro: "Nessuna possibilità"

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"Milan e Inter, tifosi, sportivi e società, hanno bisogno di uno stadio nuovo, sicuro, moderno, europeo, innovativo, green". Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, interviene sul caso San Siro e puntualizza una intervista di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, che alla Gazzetta dello Sport ha ribadito: "San Siro non si tocca". "Parla a titolo personale", la replica del segretario della Lega.

"Dopo anni di lavoro, progetti, incontri e impegno, è ora di partire coi lavori - incalza Salvini -. Sgarbi non ha nessuna possibilità di bloccare un progetto atteso da anni: da milanese, da tifoso e da vicepremier dico 'avanti futuro!'". Il vincolo relazionale sullo storico stadio milanese invocato da Sgarbi, insomma, secondo il ministro e vicepremier, non sarà decisivo. "Se loro vogliono fare delle riunioni di Giunta le facciano - ha avvertito Sgarbi, rivolto al sindaco Pd di Milano Beppe Sala e ai rappresentanti di Inter e Milan -, se ci tengono ad esercitarsi sul piano dialettico e politico proseguano pure, noi faremo il vincolo comunque". San Siro, secondo Sgarbi, va salvato perché lo sport ha "un ruolo fondamentale nella nostra visione del mondo e Milano è una delle capitali del calcio italiano. In quello stadio hanno giocato Mazzola e Rivera, è intuitivo che San Siro non possa essere abbattuto, non riesco davvero a capire". 

"A San Siro - prosegue Sgarbi - ci sono state tante personalità del nostro tempo e non va dimenticato che i tifosi di Milan e Inter sono emotivamente legati a questo posto. Mi hanno chiamato in tanti per darmi il proprio sostegno, da Berlusconi a Moratti fino a Tabacci, Rampelli e gli ambientalisti. Anche se non ho alcun interesse per il calcio, ho intuito che la città sente lo stadio come proprio: io ho soltanto interpretato un sentire comune. Il vincolo relazionale sta proprio nel difendere questo sentire comune, per far sì che le persone continuino a rispecchiarsi in un simbolo". 

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