Mattarella, Meloni "grande novità sociale e culturale" e l'appello ai giovani: ecco il discorso di fine anno
Un discorso emozionante e ricco di passaggi significativi quello che Sergio Mattarella ha fatto agli italiani in attesa del nuovo anno. Il presidente della Repubblica, inquadrato in piedi, ha parlato a reti unificate dal palazzo del Quirinale, definendo l'anno appena trascorso come "denso di eventi politici e istituzionali di rilievo". Tra questi, la novità della prima donna presidente del Consiglio, ovvero Giorgia Meloni. "Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna - ha detto il capo dello Stato -. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà". Un passaggio importante avvenuto con un governo di centrodestra.
Mattarella ha posto l'accento anche sul fatto che "nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari". Spazio poi alla celebrazione della Costituzione: "Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore. La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio". Tra i temi toccati dal presidente c'è ovviamente la guerra in Ucraina. Mattarella ha ribadito l'appoggio incondizionato a Kiev, proprio come sta facendo il governo Meloni da quando si è insediato: "La responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi. Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili". Se Putin vincesse, insomma, molti altri Paesi potrebbero essere a rischio in futuro.
Anche quest'anno torna nel discorso di Mattarella il capitolo legato alla pandemia: "Dal Covid - purtroppo non ancora sconfitto definitivamente – abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare". Poi l'auspicio "affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive". Il capo dello Stato non ha dimenticato nemmeno le persone in difficoltà. Riferendosi a loro, ha detto: "So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà". A tal proposito ha aggiunto: "Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni".
Non è passato inosservato nemmeno l'elogio che Mattarella ha riservato alle imprese e agli imprenditori per il contributo dato al Paese in questo anno difficile: "La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022. Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate. L’Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabile capacità attrattiva".
Le sfide più importanti per il futuro sono tre, secondo il Presidente. La prima è "mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica"; la seconda invece è un "cambiamento che stiamo vivendo, e di cui probabilmente fatichiamo tuttora a comprendere la portata, riguarda la trasformazione digitale". Infine "il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica".
Alla fine del suo discorso, Mattarella si è rivolto ai giovani facendo un appello parecchio sentito: "Siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro". Non dimenticando, nel corso del suo messaggio, "le giovani dell’Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra".