Migranti, le Ong vogliono "imbarcare" Mattarella: la frase choc
Le navi delle Ong tentano l'abbordaggio del governo Meloni. «Chiediamo al presidente Mattarella che non firmi questo decreto, che metterebbe ancora più a rischio vite umane in mezzo al Mediterraneo». Il messaggio è della Ocean Viking, che in queste ore sbarcherà a Ravenna i 113 migranti caricati al largo della Libia, e il decreto è quello varato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che regola le attività delle navi Ong. «Buongiorno dalla Ocean Viking», dice il presidente della Ong francese Sos Méditerranée, che della Ocean Viking è l'armatore, «i bimbi stanno giocando con bolle di sapone e palloncini ma questa tranquillità è apparente: parlando con le persone a bordo, con gli adulti, emerge la preoccupazione per la sorte di amici e parenti che sanno che sono su altre imbarcazioni in mezzo al mare. Anche noi lo sappiamo, ma non ci sono altre navi di soccorso».
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LA SFIDA - Falso, perché nelle stesse ore - e siamo stati facili profeti quando abbiamo scritto che tornata in mare la prima Ong ne sarebbero seguite subito altre- ha ripreso le acque, partita dal porto di Augusta, la Geo Barents della Ong Medici Senza Frontiere, pronta a sfidare i paletti del decreto Piantedosi tra cui il divieto di trasbordare migranti da una nave all'altra e l'obbligo di dirigersi subito al porto sicuro indicato dal Viminale. Su Twitter, strumento che peraltro alcune Ong usano per attirare in mare i barchini dei disperati- e di conseguenza gli scafisti - la Ong tedesca Sea Watch ha scritto che quella del governo italiano è «una dichiarazione di guerra a tutti i soccorritori marittimi». «Dobbiamo fare resistenza politica», prosegue il messaggio, «anche nel 2023 continueremo ad agire contro la micidiale politica del blocco della Meloni e dell'Europa che sta facendo annegare migliaia di persone. Il tono del governo italiano in materia di migrazioni fa capire che il nuovo anno non sarà facile». Giovedì un'altra Ong tedesca, la Sea Eye, si era auspicata «l'appoggio della Germania in caso di conflitto con le autorità italiane» e aveva dichiarato che disattenderà tutte le misure del decreto-Piantedosi. Ieri è arrivata la risposta (a tutti) di Giorgia Meloni: «Il decreto rispetta il diritto internazionale, che non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto del mare, e fare la spola con gli scafisti per trasferire gente da una nazione all'altra». E ancora, il premier: «Se salvi delle persone devi portarle subito al sicuro. Se non vengono rispettate le norme, abbiamo previsto delle sanzioni. Il nostro obiettivo è fermare le partenze, distribuire equamente solo chi ha diritto tra i 27 Paesi europei. Lo facciamo per rispettare i migranti e combattere i trafficanti di vite umane, scafisti senza scrupoli».
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VISITE GUIDATE - Niente, le Acli non ci stanno: «La penalizzazione dell'attività delle Ong corrisponde più a un riflesso repressivo di ordine propagandistico che a un'esigenza reale del Paese», hanno tuonato le Associazione Cristiane dei lavoratori italiani. E mentre l'Organizzazione internazionale per le migrazioni sottolinea che le richieste di rimpatrio volontario dei migranti che si trovano in Marocco sono raddoppiate tra gennaio 2021 e ottobre 2022 soprattutto dopo la tragedia di Melilla, enclave spagnola in Marocco, la Ong spagnola Open Arms annuncia visite guidate a bordo della nave: «La settimana prossima vieni a conoscere da vicino la nostra ammiraglia. Inizia il nuovo anno con noi. Ti aspettiamo».
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