Clemente Mastella sbeffeggia il Pd: "Non gliene fo***e nulla, sono pecore"
Il Partito democratico disprezzato anche da Clemente Mastella. Il sindaco di Benevento, storico democristiano, parla di un Pd allo sbando. "Lo votano ancora per inerzia pochi intellettuali, non ci sono più persone al seguito". Ecco dunque spiegata la disfatta del 25 settembre: "L'alambicco ha distillato un prodotto che non si è mai mescolato. I cattolici democratici e gli ex comunisti sono rimasti ostili gli uni verso gli altri: quando avevi alla guida del partito uno della Ditta, come Bersani, gli altri gli facevano la guerra e lo mandavano a casa, oppure succedeva il contrario". Insomma, "il Pd ha avuto una deriva dorotea. Ora non ci sono neanche più le sezioni, non c'è vitalità, non c'è nulla: è abbandonato alla decadenza morale e politica. Guardi il caso Qatar. C'è stata una gestione terribile e l'unico collante è il potere. Il potere per il potere".
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Basta pensare al fatto che i democratici hanno "stretto patti con chiunque: Lega, Berlusconi, Cinque Stelle. E facevano pure i moralisti dei miei stivali. Oltretutto sono incapaci a livello strategico, non sanno poggiare l'orecchio per terra per capire dove va lo zoccolo del cavallo". Anzi, ci va giù pesante, "pensano di essere pastori ma sono pecore. Capi pecore, più che capi bastone. Una classe dirigente modesta".
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Raggiunto dal Fatto Quotidiano, l'esponente di Noi Di Centro boccia sia Stefano Bonaccini che Elly Schlein. I due sono candidati alla segreteria del Pd, ma poco cambia. "Non vedo grande differenza - dice senza mezzi termini -. Il corpaccione del gruppo dirigente si è messo al riparo sotto Bonaccini, un'altra parte vorrebbe riciclarsi con Schlein. Mi permetta di dire che alla gente non gliene fo**nulla".