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Giorgia Meloni, Sallusti: tempo di oroscopi, cosa le servirà nel 2023

Alessandro Sallusti
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Tempo di oroscopi, chissà che 2023 ci aspetta. Sul governo e sulla sua tenuta leggiamo oroscopi dal giorno in cui si è insediato, in verità nulla che abbia a che fare con stelle o sfere di cristallo, è stata ed è pura esibizione di pettegolezzo politico unita alla megalomania dei cosiddetti "osservatori politici" che non sono dissimili dai virologi conosciuti durante la pandemia: ognuno dice la sua e quasi nessuno l'azzecca. Anche io, che osservatore non sono, non mi sottraggo al rito direttoriale di dire la mia, che è questa. Il 2023 di Giorgia Meloni e del suo governo dipenderà in larga parte proprio dalle stelle, nel senso che il suo destino sarà direttamente proporzionale non tanto alla sua bravura bensì alla sua fortuna, come abbiamo già avuto modo di sostenere da queste colonne.

Prendiamo i tre fattori decisivi che segneranno la strada del 2023: inflazione, guerra in Ucraina, Covid. Nessuno di essi è nella disponibilità del governo italiano (in realtà di nessun singolo governo), non sono problemi risolvibili con un decreto legge o con un accordo di maggioranza, occorre che nel mondo intero accadano cose tali, per scelta o per caso, da indirizzare la rotta in una certa direzione. A tal proposito c'è un modo di dire eloquente: «Uno starnuto a Washington può provocare una polmonite in Europa», che nelle sue infinite varianti coinvolge Russia, Cina, India, Turchia e chi più ne ha più ne metta. Ecco, per dirla in sintesi bisogna sperare che nel 2023 l'America e i paesi che hanno un ruolo nel mondo non solo non starnutiscano ma magari guariscano dagli acciacchi grandi e piccoli di cui oggi soffrono.

 

In altre parole occorre che si raffreddino contemporaneamente inflazione, guerra e Covid a livello globale. L'Italia può metterci del suo? Sarebbe tanto - e la cosa sta già avvenendo - riuscisse a dare un onesto contributo per non peggiorare la situazione degli equilibri sul piano internazionale. Tutto il resto che il governo potrà e vorrà fare è importante ma contorno, cioè non decisivo per fare svoltare il paese. «Fortuna è il momento in cui il talento incontra l'opportunità», spiegava Seneca. Può accadere, ed è il migliore augurio che possiamo fare all'Italia e al suo governo per il 2023.

 

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