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Guido Crosetto, "usiamo il machete contro di loro"

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"Il primo problema è stata la tempistica: Giancarlo Giorgetti ha avuto appena tre giorni per mettere su la manovra". Guido Crosetto, in una intervista al Messaggero, difende a spada tratta l'operato del governo di Giorgia Meloni, alla prova di fuoco della prima manovra (che verrà votata in via definitiva al Senato giovedì 29 dicembre). E punta il dito sul vero problema della politica italiana: "Una classe dirigente nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profondità - incalza il ministro della Difesa -. Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l'alternativa. E poi c'è un problema di classe parlamentare: come è avvenuto nel 2018 per i 5 Stelle, si è pagata un po' di inesperienza".

 

 



"Di certo - prosegue Crosetto - non è facile sostituire le burocrazie esistenti. Perché alcune persone sono di grande valore. E perché la macchina amministrativa deve andare avanti e non puoi fermarti mandando subito via funzionari di cui non ti fidi o hanno idee diverse dalle tue". "Ci vuole un po' di tempo. Ma bisogna avere il coraggio di fare queste scelte, mentre in alcuni ministeri c'è il timore di prendere decisioni che invece vanno prese per rimettere in moto il Paese. Serve coraggio - continua -. Bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell'Italia: ora ci vogliono 17 anni per realizzare un'opera pubblica, dovranno diventare quattro o cinque al massimo".

 

 

 

Contro chi vuole usare il machete? "Contro chi nelle amministrazioni pubbliche si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo - risponde il ministro -. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese. E noi non abbiamo vinto le elezioni per danneggiare l'Italia. In più, al contrario degli altri, potremmo cambiare in quanto non abbiamo fatto nulla perché qualcuno possa ricattarci. Noi non abbiamo mai fatto affari e non gli abbiamo promesso nulla. Insomma, non abbiamo un passato che ci rende difficile intervenire: coloro che vogliono salvare l'Italia da un declino mortale andranno tenuti, per gli altri bisogna avere il coraggio di cambiare. Punto. Sono certo che Giorgia Meloni la pensa come me". 

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