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Matteo Renzi fa il gufo, profezia nera: "Perché la Meloni cadrà"

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Il re dei gufi si palesa e lo fa a modo suo, annunciando sventure. Il governo Meloni durerà? "Non lo so, ma non credo. Dipende da troppi fattori. Per esempio dall’aspetto psicologico della presidente. E una ragazza che è stata brava a vincere le sue battaglie, e bisogna avere rispetto per quelli come lei. Ma riuscirà a sostenere questo peso? La immagino ogni mattina guardarsi allo specchio e dirsi: Ricordati che sei Giorgia. Ma Giorgia non funziona per il governo. C’è questa contraddizione tra ciò che lei è stata, ciò che vorrebbe essere e ciò che deve essere. Se vuole restare dov’è deve cambiare troppe opinioni". 

 

 

Parole di Matteo Renzi in una intervista al Venerdì di Repubblica intervistato da Natalia Aspesi dal titolo "C’è un mostro a casa mia" con riferimento al libro "Il Mostro" dell’ex premier. Non manca un passaggio dedicato al partito del quale è stato leader: "Quando Veltroni dice ’Facciamo il Pd’, io ci credo davvero, credo davvero al sogno di una cosa nuova. E poi, scusi, cosa significa davvero essere di sinistra? Penso al Panzeri del Qatargate che uscì dal Pd quando io ero segretario perché non ero abbastanza di sinistra. Poi ci tornò al mio abbandono per unirsi con D’Alema in Articolo Uno. Del resto, scusi eh, ma secondo lei chi è che davvero ha distrutto quel sogno che poteva essere il Pd? Io credo proprio D’Alema, che nel Pd vedeva la fine del proprio potere. Perché D’Alema è uno che dice ’Capotavola è dove mi siedo io". E Goffredo Bettini? "È uno che arriva dopo, è uno che si compiace del ruolo di presunto intellettuale. E il fatto che venga considerato un intellettuale dice molto della crisi del Partito democratico, oltre che della lingua italiana". Tornare a governare? "Me lo dicono in tanti. Ma viviamo in un tale caos che io non escludo niente. Per come è fatta l’Italia posso cadere nel dimenticatoio fra due mesi e per sempre, ma anche può succedere che con una congiuntura astrale straordinaria possa tornare ad avere un consenso molto superiore a quello di oggi. E poi non ci siamo solo noi, ci sono i giovani, e in questo momento sono loro la mia priorità: fare educazione politica con loro, far capire come si amministra una città, discutere di geopolitica e di futuro del mondo. Ai nostri incontri e alla nostra summer school vengono giovani under 30 malati di politica, e io sono innamorato di questa generazione. I sedicenni, invece, ancora non li inquadro. Ma li sto studiando".

 

 

E aggiunge: "La politica italiana è imprevedibile, lei avrebbe mai detto che sarebbe spuntato un signor nessuno chiamato Giuseppe Conte e che costui avrebbe governato prima con la destra, poi con la sinistra e avrebbe rifiutato Draghi? Credo che lo abbia sostenuto una parte del mondo vaticano, la stessa a cui non piaccio io. Ricordo che quando firmai la legge per le unioni civili, la settimana dopo c’erano dei manifesti con su scritto ’Renzi ci ricorderemo!’. Per chi come me è credente, una specie di anatema biblico. E una parte di cattolici che me l’ha giurata, ma io so di aver fatto bene, pur non essendo affatto un riferimento per il mondo gay. Ma quando due persone vanno in comune a promettersi amore davanti al sindaco, per la società questo è un passo avanti grandissimo. Che riguarda non soltanto i diritti, ma i doveri". Nell’intervista anche aspetti della vita personale: "In gennaio compirò 48 anni, e il grigio dicono faccia sexy. Più che altro sto attento al peso. Quando sto bene oscillo tra gli 81 e gli 82 chili, 90 quando sto male. Adesso sono a 85. Posso mangiare troppo oppure niente, sono bulimico, come in politica. Ginnastica? Non ho costanza. Però ho fatto due maratone: ma lì il cervello conta più delle gambe".

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