Maria Elena Boschi, attacco alla Meloni: "Vergogna, indecente"
È una Maria Elena Boschi senza freni quella che commenta la legge di Bilancio. Arrivando a paragonare Giorgia Meloni a Giuseppe Conte, la deputata di Italia Viva premette di non prendersela "per le scelte che non condividiamo, perché la maggioranza ha il diritto e il dovere di fare scelte" quanto più "ci lamentiamo per il modo irrispettoso, indecente con cui è stato trattato il Parlamento". Intervenendo in Aula sulla Manovra, l'esponente del Terzo Polo accusa il governo di non dare la parola al Parlamento: "Leggerò delle parole condivisibili: ’Democrazia parlamentare significa che il parlamento decide, che il Parlamento è centrale. Dov’è la democrazia se il Parlamento non può discutere la Legge di bilancio, che è la prima prerogativa dei parlamenti dalla fine delle monarchie assolute?(…) Se al Parlamento togliete la legge di bilancio non c’è democrazia parlamentare e non c’è neanche il Parlamento (…)". E ancora: "È grave, ingiusto e non all’altezza di una democrazia come la nostra".
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Lo sfogo della Boschi non si limita a questo, visto che provocatoriamente chiede: "Quando si arriva al governo la costituzione e il parlamento non ci servono? È una vergogna quello che è accaduto con questa manovra. Un maxi emendamento su cui è stata posta la fiducia perché il governo doveva emendare se stesso. Parole sagge che sottoscriviamo, e che dovrebbe sottoscrivere anche la maggioranza perché sono le parole di Giorgia Meloni tre anni fa. Ora il minimo che possa fare la maggioranza, con umiltà, è chiedere scusa, perché avete fatto quello che ha fatto Conte".
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Peccato però che la Boschi dimentichi un piccolo dettaglio: l'esecutivo è in carica dal 22 ottobre ed entro il 31 dicembre deve tassativamente far approvare la legge di Bilancio. Insomma, anche se la renziana preferisce non sottolinearlo, il governo ha avuto due mesi per pensare alla Manovra. Un vero e proprio record.