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Roberto Pella, l'uomo di Berlusconi: il suo ruolo decisivo

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Forse il grande pubblico della politica non lo conosce, ma Roberto Pella oltre a essere un "discreto navigatore della Carica", come lo definisce Repubblica, è soprattutto uno degli uomini-chiave nella partita delicatissima e difficilissima della manovra. E' infatti lui, deputato di Forza Italia, uno degli "sherpa" della maggioranza che sta conducendo i negoziati con le opposizioni sugli emendamenti alla legge di bilancio. E non è un caso che sia toccato proprio "al ragionier Pella", a Montecitorio dal 2018, il compito di dare l'annuncio: "Non presentiamo l'emendamento sullo scudo fiscale". Un segnale di buona, buonissima disposizione nei confronti del centrosinistra. 

 

 

 

Pella, uno dei relatori della manovra, ovviamente, non è il solo: sempre Repubblica fa i nomi degli altri protagonisti oscuri, che si muovono nell'ombra lontano da taccuini, microfoni e telecamere per tessere la tela che porterà in salvo il governo e i conti dell'Italia. La premier Giorgia Meloni, per esempio, ha affidato per Fratelli d'Italia il compito di "tradurre" i desiderata dei vertici a Paolo Trancassini, coordinatore del partito nel Lazio e fedelissimo del ministro Lollobrigida. Molto attivo, per la Lega, anche Federico Freni, forse tra tutti gli "agenti segreti" quello più attivo e in vista: sottosegretario all'Economia, per giunta al secondo mandato, per esempio giovedì mattina è stato protagonista di una intervista "pesante" sul Corriere della Sera, in cui ha regalato parole al miele per le opposizioni rilanciando però la battaglia sul Pos con l'Europa, sia pure a data da destinarsi.

 

 

 

Decisivo, in ossequio al suo ruolo, anche Luca Ciriani, meloniano e ministro per i rapporti con il Parlamento. E' stato lui, spiega il quotidiano diretto da Massimo Giannini, a gestire "una serie infinita di incontri bilaterali con i rappresentanti di ogni partito, cercando di mediare sulle norme dell'opposizione, ma anche delle stesse forze di maggioranza, che potevano favorire lo sblocco delle trattative". Forza, ci siamo quasi.

 

 

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