Pd, il sondaggio è uno tsunami: "Scissione", chi sta per staccarsi
C’è aria di scissione all’interno del Pd. Il sondaggio realizzato da Swg per il TgLa7 di Enrico Mentana è stato un’ulteriore mazzata per i dem, che già stanno vivendo un periodo difficilissimo. Il Pd è infatti stato rilevato addirittura sotto il 15%, con un ulteriore -0,4 nell’ultima settimana e il Movimento 5 Stelle che guadagna sempre più terreno. I sondaggi sono un campanello d’allarme e riflettono la sfiducia degli elettori, aumentata dopo il Qatargate.
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Ci sono però fibrillazioni interne al partito che esulano dallo scandalo in corso: i cattolici democratici sono infuriati per la riscrittura della Carta dei Valori, con Zanda che ha annunciato l’addio al Comitato costituente. A guidare la protesta è Pierluigi Castagnetti, l’ultimo segretario del Ppi e attuale presidente dell’associazione I Popolari: “Se dobbiamo tornare indietro di vent’anni, allora è meglio chiudere bottega”. Stefano Bonaccini sta provando a ricompattare il partito: “Il Pd non scomparirà, ma rischia l’irrilevanza. Se non torna in salute, la destra rischia di governare vent’anni”.
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“Il Pd sarà una forza laburista, non socialista - ha aggiunto l’attuale governatore dell’Emilia Romagna - bisogna costruire un nuovo gruppo dirigente, non per mandare via qualcuno, ma perché se hai perso deve esserci una classe dirigente nuova. Il Qatargate? È da voltastomaco, ma il 99,9% di chi sta nel Pd è una persona perbene. Quando parliamo di questione morale, quelli della mia e delle generazioni precedenti pensano immediatamente ad Enrico Berlinguer e a Benigno Zaccagnini, i simboli e gli interpreti più autentici della politica vissuta come impegno disinteressato e rigore morale e quindi visti come dei padri nobili del Pd”.