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Porta a Porta, Carlo Nordio travolge le toghe: "Verminaio a cui porre rimedio"

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Un Carlo Nordio ad alzo zero, quello che fa il punto sulla giustizia ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, la trasmissione di Rai 1 nella puntata di martedì 20 dicembre. Il ministro della Giustizia, infatti, torna a parlare delle riforme a suo giudizio necessarie, di come vuole mettere mano a un sistema da cambiare in profondo. 

E così, le anticipazioni filtrate nel corso della registrazione, riferiscono parole pesantissime. Secondo Nordio, in primis, "lo scandalo-Palamara ha rivelato quello che è stato definito un verminaio, a questo non si è posto rimedio, e non si porrà finché resterà il principio correntizio per cui l'eligendo" al Consiglio superiore della magistratura "si troverà a giudicare lo stesso magistrato a cui aveva chiesto voti". Nel mirino del Guardasigilli, insomma, il Csm e i suoi metodi per la selezione dei vertici.

Dunque il ministro, parlando del reato di abuso d'ufficio, ha detto chiaro e tondo: "La mia idea è che vada abolito". Invece, "il traffico di influenze secondo me va rimodulato perché manca di due elementi: tipicità e tassatività". E ancora, Nordio ha aggiunto che se i reati di abuso di ufficio e di traffico illecito "fossero aboliti tutti e due non credo che qualcuno si lamenterebbe e non sarebbe regalo a mafie". 

Infine, è tornato sul punto delle ispezioni in magistratura, di cui ha parlato in mattinata, questione che ha scatenato violente polemiche: "Mi rammarico che io sia stato travisato questa mattina in commissione Giustizia al Senato. La funzione dell'ispettore non è quella di inquisire i magistrati, anche se accadrà dove vi fossero delle violazioni, a cominciare dalla violazione del segreto. Ma la funzione fondamentale sarà quella di fare una valutazione comparativa tra uffici per vedere quelli che funzionano meglio e perché, e incoraggiare quelli che funzionano peggio a comportamenti virtuosi", ha concluso Carlo Nordio.

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