Qatargate, folle accusa-Ue: "Complotto italiano per favorire Di Maio"
Non contento di essere coinvolto nel Qatargate - avrebbe preso 60mila euro di compenso dalla ong Fight Impunity - il greco Dimitris Avramopoulos ha pensato bene di attaccare Luigi Di Maio. Una scelta non casuale: all’ex commissario europeo rode tantissimo il fatto che, essendo finito all’interno dello scandalo, rischia di essere sorpassato dall'ex grillino nella corsa per il ruolo di inviato speciale Ue nel Golfo Persico. Il greco si è coperto di ridicolo affermando che è in atto un “complotto italiano” per frenare la sua candidatura.
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Ci vuole un bel coraggio per sostenere una cosa del genere: tralasciando per un attimo Di Maio, non si capisce come Avramopoulos si preoccupi di questo anziché del coinvolgimento con la ong di Antonio Panzeri, l’ex europarlamentare finito in manette e indicato come il fulcro del Qatargate. Il greco sembra convinto che sia in atto una cospirazione da parte dell’Italia contro di lui, al punto da parlare apertamente di un “complotto” portato avanti da “alcuni ambienti italiani”. L’obiettivo, secondo Avramopoulos, sarebbe di “distorcere l'immagine della mia partecipazione completamente legale e formale a Fight Impunity" al fine di "indebolire la mia candidatura alla carica di Rappresentante Speciale dell'Ue nel Golfo Persico e rafforzare l'appoggio per Luigi Di Maio. Ma tutti sanno che il favorito sono io”.
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Anche quest’ultima affermazione non risponde alla realtà. In attesa che Josep Borrell sciolga i nodi e assegni questo benedetto incarico, va ricordato che Di Maio nei colloqui propedeutici alla nomina si è classificato al primo posto, mentre Avramopoulos soltanto terzo, come confermato da fonti Ue.