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Qatargate, che immagine c'era sulle buste delle mazzette a Panzeri

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La "Italian connection" di Bruxelles ci scherzava pure su: "Sembriamo quelli di Ocean's Eleven ". Peccato che qui la truffa fosse reale, anche se molto simile a un colpo da cinema. Sono sempre più sconcertanti i dettagli che emergono dall'inchiesta sulla cricca delle Ong che ruotava intorno ad Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Pd, poi passato ad Articolo 1 e rimasto tra Bruxelles e Strasburgo con la sua Ong Fight impunity, che secondo gli inquirenti del Qatargate altro non era che un veicolo per far girare i soldi delle mazzette provenienti da Qatar e Marocco. Lobbysmo in nero, dunque.

 

 



Il 10 ottobre scorso, scrive Repubblica, Panzeri consegnò a Luca Visentini (numero uno del sindacato europeo in predicato di diventare presidente di quello mondiale) tre buste piene di contanti. Intercettat, l'ex dem se la ride: "Sembriamo quelli di Ocean's Eleven". Si trattava di 50mila euro, contenuti in buste che recavano l'immagine di Babbo Natale. "Questa somma consisteva in denaro sotto forma di donazione per rimborsare alcuni dei costi della mia campagna per il Congresso della ITUC (Confederazione Internazionale dei Sindacati), e l'ho trasferito come tale al Fondo di Solidarietà della ITUC, per sostenere i costi di viaggio al Congresso per i sindacati che hanno mezzi finanziari limitati o inesistenti, in conformità con le pratiche della ITUC. Ho accettato questa donazione in contanti per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit. Non mi è stato chiesto, né ho chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione. Non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni, né di interferire con l'indipendenza dell'Ituc", ha spiegato lo stesso Visentini al pm belga Michel Claise.

 

 

 

 

La Procura di Bruxelles ha chiesto verifiche sui conti italiani di Visentini: "Al momento sono stati segnalati trasferimenti per circa 140mila euro nel giro di quasi due anni, dai conti di Bruxelles a quelli italiani. Ma si tratta, a quanto sembra, di movimenti spiegabili con normali bonifici per pagare alcuni mutui in Italia", scrive Repubblica. Restano però le conferme sul "modus operandi" di Panzeri: ricoprire di soldi, in contanti, chi poteva essergli utile.

 

 

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