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Qatargate, cosa diceva Tiziana Beghin: altra slavina politica a sinistra

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A settembre 2021, Tiziana Beghin, il capodelegazione del M5s al Parlamento europeo, durante il suo viaggio a Doha, capitale del Qatar, si disse colpita dai progressi dell'emirato. Imbarazzante, soprattutto se vista con gli occhi di oggi, la conferenza stampa che tenne al termine di una missione del Parlamento Ue nell'emirato insieme ai colleghi Marc Tarabella, coinvolto nell'inchiesta sul giro di mazzette tra gli emissari dell'Emirato e politici dell'Unione europea, e Jose Ramon Bauza.

L'europarlamentare grillina, nel suo intervento pubblico in conferenza, non risparmia parole al miele nei confronti dell'emiro. "Riscontriamo una grande dignità negli alloggi dei lavoratori", sottolineando "l'importanza delle riforme del lavoro, inclusa l'abolizione del sistema Kafala e l'introduzione del salario minimo avviate dal Qatar". Il capo delegazione del M5s in Europa le definisce "importanti tappe nel cammino di cambiamento che porteranno a una maggiore equità e al rispetto dei diritti umani".

 

Eppure, però, secondo quanto riporta Il Giornale, della visita della pentastellata in Qatar non c'è alcuna traccia. Né sui giornali italiani, né sulle agenzie o sulle pagine social del M5s. A scovare quella visita dei tre parlamentari europei è stato un sito arabo. Prima che il Qatar-gate venisse allo scoperto, sono stati tanti i politici che non si sono tirati indietro quando c'è stata l'occasione per rivolgere un elogio al Qatar. Ma ora in molti restano in silenzio con il timore di essere risucchiati in questo vortice politico-giudiziario. Ovviamente non è il caso della Beghin che non risulta ad oggi coinvolta nell'inchiesta. Intanto, i media parlano di oltre 60 europarlamentari al soldo di Qatar e Marocco. Uno scandalo davvero imponente. 

 

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