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Sciopero, l'ira di Salvini: "Ideologico", chi inchioda con una frase

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Italia paralizzata. Quello del 16 dicembre è un venerdì nero per i trasporti: dal nord al sud i cittadini dovranno fare i conti con lo stop della maggior parte dei mezzi pubblici. Il motivo? La manovra di governo. "Abbiamo fatto uno sciopero un anno fa contro il governo Draghi, abbiamo fatto scioperi quando c'erano governi di sinistra, abbiamo contestato il job act: si possono fare molte critiche ma non che siamo dipendenti dalla politica, noi siamo un sindacato autonomo, scioperiamo perché le cose non funzionano, la riforma fiscale non si fa, la gente non arriva a fine mese", spiega le sue ragioni il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Intervenuto a Radio anch'io su Radio Uno Rai, il sindacalista punta il dito contro l'esecutivo accusandolo di "averci incontrato una volta, ha detto che voleva discutere con noi ma non l'ha fatto al mattino del 7 dicembre avevano già fatto una riunione di maggioranza per decidere i pochi spazi di modifica". In sostanza, la Cgil ricorda che si tratta di uno sciopero per chiedere di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5 per cento per gli stipendi fino a 35.000 euro al fine di recuperare almeno una mensilità.

Parole, quelle di Landini, che non sono piaciute a Matteo Salvini. Il leader della Lega, nonché ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha invece voluto ringraziare quelle sigle che hanno deciso di non incrociare le braccia: "Grazie al buonsenso di Cisl, Ugl e dei loro iscritti. Non sostenendo uno sciopero immotivato e ideologico contro il governo, non complicheranno la giornata a milioni di lavoratrici e lavoratori". Da qui la stoccata finale: "Col dialogo si affrontano e risolvono i problemi, con lo scontro ideologico no". 

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