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Qatargate, Luca Casarini si copre di ridicolo: "Le Ong..."

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"Le Ong con il Qatargate non c'entrano nulla". E' tra l'imbarazzato e l'iracondo Luca Casarini, capomissione di Metediterranea Saving Humans. La maxi-inchiesta belga sulla corruzione di europarlamentari da parte di Marocco e Qatar ha coinvolto anche importanti organizzazioni no profit come quelle fondate da Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd, ed Emma Bonino, attive nella difesa dei diritti umani. Un paravento per far arrivare i soldi in nero a onorevoli e assistenti, secondo quanto spiegato da Francesco Giorgi, compagno della ormai ex vicepresidente dell'Europarlamento, la greca Eva Kaili (entrambi arrestati perché colti in flagrante con 750mila euro in contanti in casa).

 

 



"Le proporzioni della corruzione all'interno delle istituzioni europee sono ancora tutte da definire - spiega l'ex capo dei no global italiani ai tempi del G8 di Genova nel 2001 -. Servizi segreti, eurodeputati blasonati e piccoli faccendieri ingordi, valige di soldi e cyberwar e tutto il resto danno la vera dimensione di ciò che sta accadendo, e che sembra solo all'inizio. Ci sarebbero tante considerazioni da fare, sull'etica pubblica che ormai mostra definitivamente la sua crisi da malato terminale, al di là di come andrà a finire per i soggetti coinvolti. Che sono parte delle istituzioni e dei partiti, non dell'attivismo sociale". 

 

 



"Usando vigliaccamente la definizione di Ong (organizzazioni non governative), si è tentato di attribuire, da parte dei soliti fogliacci della destra garantista solo con i potenti e i loro soldati, al mondo della solidarietà attiva, la pietra dello scandalo - aggiunge Casarini -. Le persone coinvolte di 'non governativo' non hanno proprio niente. Sono europarlamentari, vicepresidenti del parlamento, assistenti parlamentari, professionisti, lobbisti di quel mondo della politica dei palazzi che vive in maniera privilegiata tra Strasburgo e Bruxelles. Non mi fido personalmente delle 'operazioni condotte da servizi segreti di 6 paesi'. Non mi iscrivo al partito dello scandalo e dello stupore", dice ancora Casarini, spiegando di conoscere "il protagonista", cioè l'ex Pd Panzeri poi transitato in Articolo 1.

 

 

 

"Nel 2018, da eurodeputato, ha fatto da relatore per la mozione, approvata, che sosteneva la necessità del patto Italia-Libia - ricorda - E' anche grazie a lui che i soldi europei sono andati a finire nelle tasche dei banditi torturatori libici. Uno, il protagonista, assolutamente in linea non solo con Minniti, ma con la Meloni e perfino con Borghezio, che votò entusiasta la sua proposta. A me bastava questo per sapere chi fosse questo signore. Adesso, mentre si scrive la spy story, mentre si gioca con le valige di denaro (in tagli da 20, come i pusher di strada) e mentre si traffica e si dice perché nulla cambi, il Parlamento europeo, i partiti, una cosa potrebbero farla: destinare dei soldi alla creazione di un fondo per le famiglie delle vittime dei mondiali in Qatar. Potrebbero, tutti gli scatenati voyeur delle manette dei media, fare pressione per questo. Potrebbero imporre alla Fifa - i cui membri sono sul libro paga, ma questo non importa a nessuno, the show must go on - di preoccuparsene", conclude. 

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