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Qatargate, Speranza si copre di ridicolo: "Perché a destra negli anni..."

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A sinistra non ce la possono fare. Dopo Soumahoro, il Qatargate: eppure ancora c'è chi crede, anzi si aggrappa alla (molto presunta) "superiorità morale". Basta leggere l'intervista imbarazzatissima di Roberto Speranza alla Stampa per capire che sotto sotto sempre lì si va a parare. 

 

 

 

"Credo che la questione morale sia un tema attuale nel nostro Paese. Fa molto più male quando riguarda la sinistra. Perché a destra negli anni ne abbiamo viste parecchie". Eccola lì: l'ex ministro della Salute e leader di Articolo 1 insinua che alla fine la corruzione sia il peccato originale del centrodestra, e che la sinistra sia vittima di poche mele marce. Giustamente, Annalisa Cuzzocrea contesta questa impostazione: "Ma dopo questo, dopo il caso del dem Nicola Oddati trovato con 14mila euro letteralmente in tasca e indagato per corruzione, dopo l’inchiesta Mafia capitale, e potrei continuare, capisce che non si può rivendicare alcuna superiorità morale?".

 

 

 

 

Risposta di Speranza: "Lo capisco e so che a noi fa molto più male perché l’eredità della sinistra è legata alla lezione di Enrico Berlinguer. Dobbiamo con onestà dirci che non siamo impermeabili e quindi anche noi dobbiamo avere processi di selezione dei gruppi dirigenti il più rigorosi possibili. Fatti del genere sono inaccettabili e finiscono per far perdere la fiducia delle persone nei confronti della politica. Ho speso la mia vita, da quando avevo 18 anni, a dire che non è vero che siamo tutti uguali, che tutti rubano alla stessa maniera. Vedere che un’azione individuale così grave può macchiare la storia di una comunità è inaccettabile". E dire che quanto sta accadendo a Bruxelles sembra coinvolgere non una o due persone, ma una intera rete di potere con vari esponenti di spicco della sinistra italiana, da Antonio Panzeri fino a potentissimi collaboratori nell'ombra (Francesco Giorgi), euroburocrati, Ong-paravento. 

 

 

 

 

"Siamo profondamente scossi e increduli davanti alle ricostruzioni di queste ore - trova la forza di dire Speranza -. Sono enormità che non potevo nemmeno immaginare. I fatti che vengono ricostruiti con tanto di flagranza di reato con cui bisogna fare i conti al di là di qualsiasi garantismo, sono quanto di più lontano ci possa essere da Articolo 1. Che è una piccola comunità di militanza vera, di gente che dedica una vita a tenere aperto un circolo tra mille difficoltà, autotassandosi, capendo come poter risparmiare 5 o 10 euro se c'è da pagare un manifestino o una sala. Noi in questa vicenda siamo parte lesa. La rabbia che ho dentro - conclude Speranza - è pesante perché il modo in cui intendiamo la politica, la militanza, e il rapporto con le istituzioni è totalmente incompatibile con quel che stiamo leggendo".

 

 

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