Lady Soumahoro, la "giovane laureata": surreale difesa della Boldrini
A sinistra campeggiano poche idee e molto confuse. Non si trova una quadra su nulla, neppure su cosa, una donna, possa o meno fare del suo corpo. Da una parte troviamo Concita De Gregorio, editorialista di Repubblica, che si è cimentata in una lectio magistralis a doppia pagina in difesa di Liliane Murekatete, moglie del sindacalista Soumahoro, e del suo sacrosanto diritto a farsi fotografare in pose osé. Dall'altra Laura Boldrini, la paladina delle donne che sappiamo avere una rinomata idiosincrasia alla nudità persino se appartiene a una statua. Ricorderete tutti la battaglia per le meravigliose natiche della spigolatrice di Sapri che la Boldrini non sopportava fossero così in vista. Sessismo sessismo, gridava lei. La De Gregorio scrive: «Liliane Murekatete, compagna del deputato, è stata attaccata e irrisa perché colpevole di aver posato seminuda. In cosa è scandaloso che una giovane bellissima donna arrivata in Italia dal Ruanda guardandosi attorno nel mondo nuovo, abbia ritenuto che farsi fotografare poco vestita potesse esserle utile?». Per la penna democratica non c'è nulla di sbagliato che una donna utilizzi il suo corpo, lo esibisca, se ravvede in questo un'opportunità.
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Laura Boldrini invece, sugli scatti di Lady Soumahoro dice: «Siamo tutti meravigliati perché io l'avevo vista come una ragazza laureata, studiosa e invece...». Per l'ex presidente della Camera se sei una ragazza studiosa, laureata e quindi una brava ragazza e poi esibisci il tuo corpo, diventi immediatamente una cattiva ragazza. Ergo, se passi una vita sui libri, dimenticati di avere un corpo di cui magari vai orgogliosa e per opportunità o divertimento vuoi esibire. Ecco due posizioni opposte. Battaglia di libertà o moralismo bacchettone?
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Per la De Gregorio «puoi girare un film porno per militanza femminista, perché non hai come mantenere la famiglia, per allegria o per disperazione. Puoi esibire il seno e il sedere perché ti va, ti diverte la mattina mentre nel pomeriggio scrivi un saggio su Wittgenstein. O puoi farlo perché non hai altro da vendere». Di visione opposta la Boldrini. Il nudo è un peccato imperdonabile. La donna per sembrare più intelligente deve essere coperta. Se indossa una minigonna sarà ignorante per definizione. Il punto vero è che il nudo di Liliane trova piena assoluzione in Concita e indiscutibile colpevolezza per la Boldrini. Allora mi chiedo: una donna che oggi si riconoscesse nella sinistra, quale sentenza accetterebbe come buona e giusta? Libera esibizione o castigato pudore?
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