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Guido Crosetto, "una via pericolosa. Perché lo fa". Chi smaschera

Salvatore Dama
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C'è un clima pesante. Nel mondo politico, dove le scorie della campagna elettorale non sono state ancora smaltite. E nel Paese. Dove inflazione, bollette e revisione del reddito di cittadinanza creano pericolose tensioni sociali. Secondo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, la politica dovrebbe evitare di fomentare la rabbia. E invece c'è chi lo fa sistematicamente. Uno in particolare.

 

 

 

Ministro, lei ha chiesto responsabilità all'opposizione invitando a non incendiare gli animi. L'opposizione risponde dicendo che sta incanalando il disagio sociale, evitando che degeneri.
«L'ho chiesto a tutti, non solo a qualcuno. Poi non è l'opposizione tutta che incendia gli animi, ma alcune persone ed una in particolare». 
Giuseppe Conte. 
«Ha scelto una via pericolosa».
Fa opposizione. 
«No, demagogia. Anche perché quello che succede oggi, a me era già chiaro due anni fa, quando Conte era al governo e non si accorgeva di nulla. Più volte ho provato a spiegarlo, già allora, parlando di inflazione, aumento del costo di energia e materie prime, crisi economica. I grillini, nella scorsa legislatura, quando erano il principale partito della maggioranza, avrebbero avuto tempo e modo per intervenire. Invece hanno perseguito la politica di bonus usati come mance elettorali. E ora che questo governo si trova a gestire la situazione economica e sociale più drammatica degli ultimi settant' anni, lui prova a cavalcare la disperazione che ha contribuito a creare».
Perché l'ex premier starebbe eccitando gli animi? 
«Non lo so, forse non si è mai ripreso da quando gli hanno rotto il giocattolo».
La fine del suo governo. 
«Soffiare sul disagio: non c'è nulla di più facile. Il problema è che poi non sai dove ti porta questa strategia. Chi semina vento raccoglie tempesta. Ma questa tempesta investirà tutti».

 

 


 

 

Un hater di Siracusa ha minacciato di morte Meloni e la figlia. Sono solo leoni da tastiera o c'è un pericolo reale per la sicurezza del premier? 
«Quando le persone stanno peggio - e stiamo tutti peggio - sono più arrabbiate e la rabbia è un sentimento diffuso ovunque. Poi però c'è un universo fatto di anarco-insurrezionalisti, di ambienti deviati e di quello che rimane del vecchio terrorismo. Da sempre questo mondo arde sotto la cenere pronto a divampare, come abbiamo visto ad Atene. E molto spesso, quando si personalizza lo scontro politico, si indicano obiettivi a queste persone. Mi auguro solo per superficialità...».
Un tema che sta generando tensione sociale è la cancellazione del reddito di cittadinanza. Al Sud c'è chi dice: senza sussidio andiamo a rubare. 
«Se l'alternativa al sussidio è rubare, vuol dire che quelli che lo dicono hanno una predisposizione a farlo, perché a milioni di persone non è mai venuto in mente di farlo, anche quando erano in difficoltà. Fatta questa premessa, tra otto mesi il reddito di cittadinanza finirà solo per le persone che hanno la possibilità concreta di lavorare. Gli altri continueranno a ricevere protezione sociale. Ma non possiamo accettare che i percettori, ai quali sarà offerta una occupazione dignitosa e regolare, rifiutino. Magari per continuare a lavorare in nero incassando contemporaneamente il sussidio».
La scrittrice Michela Murgia ha detto: "La camorra e Giorgia Meloni perseguitano Saviano". Cosa pensa di questo accostamento? 
«Ci sono persone, come questa signora, che sono diventate famose solo perché usano un linguaggio violento, usano le parole come un'arma. Si fanno notare per la cattiveria. Spero lo abbia fatto solo per interpretare un personaggio e per vendere qualche libro in più. Come si diceva in questi casi: sempre meglio che lavorare...».
FdI ha chiesto di non invitare più in tv la Murgia. Condivide? 
«Non sono mai favorevole alla censura, guardo poco la tv e se vedo lei cambio canale. Quindi a me non cambia nulla se continua a sproloquiare in tv».
In queste ore sono stati garantiti "porti sicuri" alle navi delle ong che trasportano migranti. La linea del governo è cambiata?  
«In realtà sta cambiando la linea dell'Europa. Registro che la Germania ha accolto alcuni migranti che erano arrivati in Italia. E ciò dimostra due cose: era giusto chiedere, come abbiamo fatto, una risposta a livello europeo sul tema dell'immigrazione; erano sbagliate le accuse di insensibilità verso il nostro Paese. I fatti ci dicono che si può affrontare il tema dell'immigrazione coniugando da un lato il rispetto per le vite umane e, dall'altro, il diritto dell'Italia a non essere sola nell'affrontare un problema che esploderà in forme e numeri ben più gravi, in futuro».
 

 

 

 

 

C'è stato un nuovo corto circuito diplomatico con la Francia? L'Eliseo si aspettava una visita del premier Meloni a Parigi... 
«Non mi pare di aver mai sentito parlare di un viaggio in Francia. Meloni ha già incontrato Macron in varie occasioni. Io riceverò a breve il mio omologo della Difesa che ho già incontrato in Francia».
Domani lei sarà in Parlamento per discutere di nuovi invii di aiuti all'Ucraina. Cosa risponde a chi dice che la guerra ci costa solo soldi di armamenti e rincari di bollette? 
«Dico che è vero che la guerra sta avendo un impatto drammatico sulla nostra economia e sui bilanci familiari. Proprio per questo dovremmo essere compatti nel rispondere a chi questa guerra ha deciso di iniziarla. Anche perché se decidessimo di scegliere la posizione di chi osserva da fuori ci troveremmo a dover pagare due prezzi. Uno è quello che stiamo pagando, perché la tempesta ha colpito tutti i Paesi, non solo chi partecipa in aiuto all'Ucraina. L'altro è quello che deriverebbe dal prendere le distanze dalla Nato, dall'Occidente e dalla Ue, cioè dai nostri principali alleati e partner commerciali. Quelli che pensano che potremmo prendere in giro il mondo facendo finta di essere amici allo stesso modo degli uni e degli altri e facendo finta di non vedere cosa sta accadendo, vivono di bugie».
 

 

 

 

 

 

La manovra del governo sembra scontentare tutti, imprese e sindacati. È così? È mancato il tempo o il coraggio? 
«Il tempo era inesistente. Ma, soprattutto, sono mancati i soldi. Questa è una manovra che non ha potuto usufruire di maggior debito, come successo negli ultimi quattro anni, anche con Draghi, né di maggiori entrate da ciclo economico positivo, ma ha dovuto assorbire le maggiori uscite per effetto dell'inflazione su pensioni e interessi passivi. Ricordo le leggi di bilancio dei passati governi, quando l'Europa consentiva anche 130 miliardi di interventi. Quello era il momento di fare scelte serie e di lungo respiro. Oggi invece hanno imposto un rientro (prematuro a mio avviso visto ciò che sta accadendo) nei parametri. E come se non bastasse la nuova linea della Bce, che non compra più i titoli di Stato e dell'Eba, sembra pensata senza tenere assolutamente conto di cosa sta accadendo per la crisi ucraina e per il nuovo assetto geopolitico del mondo. Continuo a pensare che alcune persone vivano una delta troppo lontana da quella del Paese reale. Tornando alla manovra, se avessimo avuto le possibilità di altri governi, si sarebbero visti risultati migliori, anche perché molti di loro, quelli di Conte, hanno sprecato risorse. Quest' anno si è trattato di fare pochi e mirati interventi, con risorse limitate, e si è affrontato il tema che più sta minando la solidità delle imprese e delle famiglie: il caro energia. Una scelta obbligata per preservare il sistema economico e sociale. È l'unico modo per ripartire».
L'ultima polemica è sulla cancellazione del bonus giovani.
«Non ho mai capito la politica dei bonus. A uno Stato che prende i soldi per poi restituirli alle famiglie come meglio crede, dicendo come devono spenderli, preferisco uno Stato che lascia le risorse alle famiglie: decidano loro cosa farne. Nello specifico poi, la questione non riguarda i giovani, ma l'utilizzo di quei fondi. È giusto incentivare i ragazzi, e non solo, all'acquisto di libri, ma si possono trovare soluzioni diverse dai bonus per quel settore e per spingere i giovani verso la cultura».
Tetto al contante a 5mila euro: la sinistra domandava chi mai potesse girare con tanti fogli in tasca. Poi in casa dell'ex europarlamentare dem Panzeri hanno trovato 600mila euro...
«Non giudico mai affrettatamente. Magari ha un allevamento di cani...».

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