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Carlo Calenda, il sondaggio che stravolge tutto: quello che nessuno sa

 Carlo Calenda

Arnaldo Ferrari Nasi
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Si è parlato molto, in questi giorni, di un avvicinamento del Terzo Polo al centrodestra di governo; o meglio, al governo d Giorgia Meloni, che, proprio grazie a quella "opposizione costruttiva" può mandare segnali di forza ai suoi impegnativi alleati Lega e Forza Italia. D'altro canto l'opposizione responsabile è stata proprio inaugurata da Fratelli d'Italia durante il governo Draghi, che ha alcune volte sostituito voti di maggioranza mancanti, per far passare provvedimenti "utili al Paese". Questo agire ha dato i suoi frutti, contribuendo a creare quell'aura di serietà al partito sigillata col grande successo elettorale di settembre e a creare un rapporto produttivo con Mario Draghi per un coordinato ed efficiente passaggio di consegne. È dunque politicamente comprensibile, oltre che eticamente corretto, che la dirigenza del Terzo Polo abbia scelto questa strada, piuttosto che un'opposizione ideologica e sterile, che non porta nessun risultato.

In questo senso, anche la grande maggioranza dei suoi elettori sostiene - per il bene dell'Italia, quindi - l'azione di governo. Quasi i due terzi di essi (63%) vorrebbero che l'attuale esecutivo «governasse il più possibile»; con alcuni contributi del Terzo Polo, per il 32%, addirittura in ogni caso, per il 31%. Su questo aspetto si rileva una piccola differenza tra le anime di Azione e di Italia Viva. I primi sono più propensi ai «contributi esterni» (38% contro 22%); i secondi dicono «in ogni caso» (41% contro 25%). Non trascurabile, comunque, la quota di chi vorrebbe che il governo «cadesse il prima possibile». Il 27%, più di un quarto, equamente divisi tra calendiani e renziani, con caratteristiche sociali ben definite.

 

 

 

SOTTOGRUPPI

Si rilevano, infatti, decise accentuazioni, nei sottogruppi definiti da: donne (42%); di 40 anni o meno (36%); con laurea (46%); delle regioni del Nord-ovest (43%); di forte religiosità (58%); più di centro, che di centrosinistra, 44%. Una differenza tra i due partiti federati nel Terzo Polo, invece, diventa evidente quando si pone la domanda, del tutto ipotetica, intendiamoci: «Se il prossimo anno si dovesse andare veramente a votare di nuovo e si dovesse per forza fare una scelta di campo, con chi lei vorrebbe che il Terzo Polo si alleasse?». Il 49% dell'elettorato di Azione indica «il centrosinistra di Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana/Verdi», contro solo l'8% dei renziani; mentre il 60% di Italia Viva, contro il 21% del partito di Calenda, indica «il centrodestra di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega».

 

 

 

Eppure la struttura dei due elettorati, non è dissimile: solo quelli di Azione, sono un un po' più al Nord e un po' meno religiosi; mentre quelli di Italia Viva, sono un po' più al centro e un po' più religiosi. Al di là della domanda del sondaggio, del tutto astratta, ma che è appunto servita a far emergere il tema; la domanda è se, come e quando sorgerà un problema; e se, come e quando, verrà risolto.

 

 

 

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