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Matteo Salvini, pugno duro sulle espulsioni nella Lega: "Hanno fatto una scelta"

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Pugno di ferro su chi va via. Il Carroccio ha regole chiare.  Non ci sarà alcuna revoca del provvedimento di espulsione dalla Lega di Antonello Formenti, Federico Lena e Roberto Mura, i tre consiglieri "ribellì del Pirellone", che dopo aver lasciato il gruppo consiliare lombardo ’Lega per Salvini premier’, sono stati ieri cacciati dal partito. Questa mattina, Matteo Salvini, a chi gli ha chiesto se intendesse dar seguito alla richiesta di Umberto Bossi di revocare la misura disciplinare per i tre ha fatto sapere che tirerà dritto: "Chi sceglie di uscire da un movimento è libero di farlo ma fa una scelta".

 

Una presa di posizione che sottolineano fonti di via Bellerio conferma quanto previsto dallo statuto leghista (Lega per Salvini premier) che prevede, all’art. 32 "l’espulsione dalla Lega per Salvini Premier e dalla articolazione territoriale regionale di riferimento per competenza territoriale a causa di indegnità o di ripetuti comportamenti gravemente lesivi della dignità di altri soci, o a causa di gravi ragioni che ostacolino o pregiudichino l’attività della Lega per Salvini Premier o della articolazione territoriale regionale o ne compromettano l’immagine politica".

 

Articolo dello statuto, come ricorda l'Adnkronos, in cui si fa riferimento inoltre a "candidatura da parte del socio in una lista non autorizzata comprovata da documenti ufficiali o l’adesione a gruppi diversi da quelli indicati da Lega per Salvini Premier da parte di soci eletti alla carica di parlamentare, di europarlamentare e di consigliere, presidente di provincia e sindaco, comprovata da documenti ufficiali".

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