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Contante, che ridere: come l'Europa smentisce e imbarazza la sinistra

Pietro Senaldi
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C'è da morire dal ridere. Da settimane l'opposizione mette in croce il governo perché ha alzato a cinquemila euro il tetto del contante cui il quale si può girare e da 30 a 60 euro la somma che gli esercenti possono rifiutarsi di ricevere in pagamento attraverso il Pos, per i comuni mortali la moneta elettronica, bancomat e carta di credito. Le critiche mosse a Meloni e associati sono due. La prima è che la misura sarebbe un favore agli evasori. La seconda è che certificherebbe l'arretratezza culturale, sociale, economica e finanziaria del centrodestra, legato al contante come nel secolo scorso mentre nel resto del mondo, Occidente ed Europa in particolare, si fa perfino l'elemosina con il Pos, altro che definire chi paga il caffè strisciando la carta "un rompiballe", come ha fatto Salvini.

Ebbene, come un fulmine a ciel sereno, sulla nostra sinistra che si racconta come il baluardo europeista del Paese contro il sovranismo dispotico del centrodestra, è piombata la norma anti-riciclaggio approvata dal Consiglio Ue. "Le nostre leggi sono rigorose" si imbroda come da copione Bruxelles, "ma le renderemo ancora più rigorose in tutti gli Stati membri vietando i pagamenti in contanti oltre i diecimila euro". A ennesima dimostrazione che, di Europa, dem, progressisti, calendiani, italovivi e grillni capiscono poco, ne sventolano la bandiera solo perché la ritengono più credibile delle loro. La speranza è che, memore del ritornello "ce lo dice l'Europa", con il quale la sinistra al governo ha giustificato le peggiori nefandezze, piddini e compagni la smettano ora con la crociata anti-contanti e riconoscano che l'attuale esecutivo si muove in perfetta armonia con l'Unione. C'è poco da illudersi però, la resipiscenza non abita da quelle parti.

LIBERALIZZAZIONE
Per chi si chiede perché il governo, a prescindere dal placet europeo, abbia voluto inserire le norme su contante e Pos, alzando un polverone che forse neppure si immaginava e che si sarebbe potuto risparmiare, ci sono una risposta politica e tre pratiche. La prima è che la Meloni, fin dal suo discorso d'insediamento, ha annunciato che per rilanciare sull'economia avrebbe puntato sulla massima liberalizzazione dei commerci e dell'iniziativa privata, cercando di far fare allo Stato, specializzato con la sua rovinosa burocrazia e la sua presuntuosa inefficienza nel paralizzare imprese e consumi, un passo indietro. Il centrodestra ha voluto dare un segnale alle categorie che non navigano nell'oro e a cui pesa pagare 0,5 euro di commissione per le transazioni via bancomat e fino all'1,5% per quelle tramite carta di credito.

Quanto alla pratica, i dati riferiscono che non esiste legame tra tetto al contante ed evasione fiscale, visto che l'anno recente nel quale essa è stata più bassa è il 2015, quello successivo all'innalzamento a 3000 euro del limite al denaro che ci si può portare addosso. Anche sull'innalzamento a 60 del diritto a rifiutare il pagamento elettronico è stata montata una polemica sterile. Il tetto fu inserito dal governo Monti, oltre dieci anni fa, ma prima di Draghi nessuno ne aveva mai sanzionato lo sforamento, quindi la norma è rimasta di fatto inapplicata. Quando la sinistra all'opposizione squaderna l'equazione tra chi usa i contanti e chi froda il fisco fa un'analisi ideologica e superficiale. L'ex premier Renzi ha recentemente ricordato in tv che, ai tempi del terremoto di Amatrice, un dramma nel dramma fu che molte famiglie avevano lasciato nelle seconde case crollate rilevanti somme in contanti. Non si trattava per lo più di evasori, ma di cittadini sotto choc ai quali per anni, allo scopo di cacciare Berlusconi, era stato detto che l'Italia era sull'orlo del fallimento, come la Grecia. La conseguenza di questo è stata la crisi del nostro sistema bancario, più sano di quelli tedeschi e francesi, che però, a differenza del nostro, sono stati salvati dall'Europa. Da noi invece sono fallite banche e chi aveva investito nelle loro obbligazioni è stato rovinato.

SCIPPO NOTTURNO
Fu anche prevista la responsabilità del correntista in caso di default dell'istituto di credito. Ecco perché, nel Paese dove dalla sera alla mattina un premier di sinistra, che anche in virtù di questo poi ha fatto ancora più strada nelle istituzioni, ha messo una tassa immediata su tutti i conti correnti, la gente, specie la più anziana, che ha memoria, non riesce a staccarsi del tutto dal contante, che ritiene più sicuro sotto il materasso piuttosto che in banca. Non è colpa di chi la pensa così bensì di chi non riesce a far cambiare idea alle persone, con i fatti e non con le parole. Il primo? Abbassare le commissioni bancarie. 

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