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Giorgi Meloni, cosa rischia ora l'uomo che l'ha minacciata

Giorgia Meloni

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È un disoccupato di 27 anni, residente a Siracusa, l'uomo accusato di aver minacciato di morte via web la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Parole d'odio scritte in riferimento alle scelte del governo sul reddito di cittadinanza, "se togli il reddito ammazzo te e tua figlia", per le quali dovrà rispondere di violenza privata aggravata. Gli agenti della polizia postale sono arrivati a lui nonostante utilizzasse uno pseudonimo e dopo la perquisizione in casa hanno proceduto al sequestro delle apparecchiature informatiche e dell'account social. Il siracusano, per inciso, ha minacciato di uccidere Meloni con un coltello: "Ti arriva un coltello in pancia, a te e a tua figlia". 

 

 

Ma cosa rischia adesso quest'uomo? Cosa prevede il codice penale? Anche se il fenomeno è nuovo, le norme che sanzionano questi comportamenti esistono, e anche il legislatore non è stato a guardare. Come riporta il Giornale, nel caso delle minacce a Giorgia Meloni, la Procura ha contestato "la fattispecie di reato prevista dall'articolo 610 comma 2 del codice penale. La violenza privata punisce con la reclusione fino a quattro anni 'chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa'".

 

 

Nel caso specifico, "l'applicazione di quest'ipotesi di reato è probabilmente collegata al fatto che i tweet di minaccia ammonivano la premier a desistere dal cancellare il reddito di cittadinanza, e la pena, nel caso, sarebbe aumentata dall'aggravante di aver commesso violenza o minaccia con uno 'scritto anonimo'". Ma se l'autore è incensurato, difficilmente andrà in carcere.

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