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Giorgia Meloni, Vittorio Feltri: più la attaccano, più cresce

 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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Ormai a dettare legge sono i sondaggi quasi tutti, non tutti, affidabili. Le ricerche dei principali istituti specializzati nel ramo statistico non hanno dubbi: Giorgia Meloni, nonostante qualche inciampo a lei attribuito da qualche parte, non solo non ha perso punti percentuali, ma addirittura ha guadagnato qualche decimale rispetto al dato elettorale. Il che significa che per la prima donna premier italiana la luna di miele continua. Vuol dire che la gente ha capito una cosa fondamentale: il governo si è insediato praticamente da un mese, dato che i primi trenta giorni sono stati assorbiti dalla nomina dei ministri, dei sottosegretari, ossia la distribuzione delle poltrone. Cosicché dalla signora di Palazzo Chigi non si poteva pretendere la luna nel pozzo.

Possibile che ella avrebbe potuto fare meglio, ma chi l'ha preceduta alla guida del Paese fece di peggio e continuò sulla strada della negatività. Gli aficionados di Fratelli d'Italia in poche parole dimostrano di essere soddisfatti della politica finora perseguita dal nuovo esecutivo. Il che giustifica l'irritazione dei partiti della opposizione i quali in effetti annunciano manifestazioni contro la linea impressa dalla Meloni al suo governo. Ma stando così le cose sarà difficile per la sinistra ribaltare la situazione. Tanto più che il Pd, dopo il salasso subito alle urne in settembre, fatica a riprendersi ed è impegnato a sostituire il segretario Enrico Letta, senza avere in proposito le idee abbastanza chiare.

 

Mentre Renzi e Calenda sembrano essere molto indulgenti nei confronti di Giorgia dando l'impressione di aver voglia di entrare nella maggioranza, magari in sostituzione di Forza Italia, che si è ridotta negli ultimi tempi a piccolo e ininfluente partito. Per quanto riguarda Azione segnalo che, fallita la sua collaborazione con Letta, ora dimostra di avere più simpatia e vicinanza con la Meloni che non con il Pd. Naturalmente le mie sono supposizioni, ma non campate in aria. Ho maturato queste convinzioni osservando la realtà, che ovviamente in futuro potrebbe cambiare alla luce di alcune novità, oggi inimmaginabili. Rimane il fatto inequivocabile che la Premier è ben salda il sella ad onta delle offese sanguinose di cui è vittima quotidianamente. Una sella sulla quale dimostra di trovarsi a proprio agio.

 

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