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Calenda e Renzi, la profezia di Antonio Noto: "Non è detto che ci riescano..."

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La profezia è di quelle pesanti. Il sondaggista Antonio Noto non usa giri di parole e all'Adnkronos di fatto spiega qual è lo scenario che potrebbe attendere il Terzo Polo. La federazione in vista delle elezioni europee del 2024 di fatto secondo l'esperto potrebbe aumentare la popolarità di Italia Viva e Azione: "Può crescere ma si deve ancora costruire una identità. Il primo passaggio che deve fare, al di là dei numeri, è quello della ufficializzazione dell’unione del partito di Renzi e Calenda attraverso la creazione di un partito unico con una unica classe dirigente. Quindi, identificando i bisogni della popolazione, deve diventare credibile verso il suo bacino elettorale, che oscilla tra il 15 e il 20%. Deve affascinarlo, e non è detto che ci riesca, individuando i temi forti, le esigenze del suo elettorato".

 

 

Poi lo stesso Noto afferma: "Il federarsi è positivo se si crea una identità unica di partito, un’anima, un unico corpo. È questo il punto di partenza". E sulle stime per il futuro, Noto aggiunge: "Solo una volta fatto questo si possono fare stime e si può valutare se alle europee del 2024 il Terzo Polo sia o meno in grado di arrivare a quel 15-20 per cento che è il suo bacino elettorale".

 

Infine sull'ipotesi di un ritorno alla Dc, la Democrazia Cristiana: "Il revival non funziona mai. Il nuovo partito dovrà dare un’idea di futuro, non di passato. E la Dc è conosciuta con pregi e difetti. Perché un nuovo partito che nasce, dovrebbe portarsi dietro i difetti del vecchio? Siamo in tutt’altra epoca. La Repubblica italiana è nata con un centro forte. Quello di oggi- conclude - è un centro che si deve ricostruire in termini di contenuti, non solo di posizionamento politico". 
 

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