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Salvini, "un rompipalle": bancomat, la verità fa impazzire la sinistra

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Matteo Salvini dice una cosa chiara e abbastanza condivisibile: "Chi paga il caffè col bancomat è un rompiballe". Una frase questa legata all'innalzamento del tetto al contante che è stata deciso dal governo in legge di Bilancio. Salvini parlando coi i giornalisti in una pausa del processo Open Arms ha affermato: "Io sono un liberale, ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle".

 

E ancora: "Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat", ha aggiunto il vicepremier. Apriti cielo. La sinistra affamata di consensi e di qualche zerovirgola in più nei sondaggi di fatto ha cavalcato le sue parole per attaccare il governo: "Salvini è contento della prima manovra del governo Meloni perché favorisce evasione fiscale, riciclaggio e furbetti vari. Per il vicepresidente del Consiglio chi paga il caffè con il bancomat è 'un rompipalle', invece è una persona normale che non ha niente da nascondere", afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra al Senato, presidente del gruppo Misto, Peppe De Cristofaro.

 

"Chi invece si ostina a elevare il tetto del contante, chi mette un tetto minimo di spesa con il Pos - prosegue - non aiuta gli italiani ma solo quell'economia sommersa che nel 2020 le stime Istat danno a 174,6 mld di euro, con una incidenza sul Pil del 10,5%". E di fatto anche dai Cinque Stelle sono arrivate parole dello stesso tenore. Insomma una frase semplice come quella di Salvini e piuttosto condivsibile ha fatto letteralemente impazzire la sinistra.

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