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Giorgio Mulè, la bomba: "Cosa incasserà Carlo Calenda"

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"Un provocatore". Giorgio Mulè, intervistato dalla Stampa, regala un giudizio assai poco lusinghiero su Carlo Calenda, il leader di Azione e Terzo Polo che sta pesantemente flirtando con Giorgia Meloni sulla legge di bilancio. Una manovra (è il caso di dirlo) di avvicinamento che ha generato una certa insofferenza dentro Forza Italia, dove sospettano che l'ex ministro voglia accreditarsi come possibile forza di maggioranza "di scorta". 

 

 

 

Secondo Alessandro Sallusti, Calenda e Matteo Renzi sono "imbroglioni che campano d'inganni". Le parole di Mulè, vicepresidente della Camera e uomo di punta di Forza Italia, non si discostano molto da quelle del direttore di Libero. "Calenda continua a vivere in quello che avrebbe voluto essere, ma non è. Cioè una forza che incide nella maggioranza parlamentare. Con il suo quinto polo è relegato, invece, in un ruolo di opposizione peraltro non di prima fila. Con lui è tutto un vorrei ma non posso. Si candidava a guidare i presunti moderati, peraltro di risulta. Dal Terzo Polo è diventato la Terza opposizione".

 

 

 

 

Calenda ha provato a ribaltare le accuse, sostenendo che a voler sabotare la premier sia in realtà proprio Forza Italia. "Il suo tentativo è di provocare, gli riesce benissimo perché è un provocatore nato, ma da parte nostra incassa solo quel che merita: indifferenza", è il commento dell'ex direttore di Studio Aperto, che assicura come tra i forzisti nessuno voglia sabotare nessuno: "È falso in radice. Non è sabotaggio, né piccolo cabotaggio: si tratta di essere fedeli alla nostra storia e al nostro programma. Le nostre richieste su pensioni e occupazione giovanile, come ribadito da Silvio Berlusconi, sono azioni alla luce del sole. Non vogliamo mettere bandiere, ma fare in modo che nella manovra ci siano le impronte digitali di un centrodestra liberale di cui Forza Italia è il perno".

 

 

 

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