Meloni, il retroscena: "Manovra? Anche a Natale", sinistra a pezzi
Giorgia Meloni è disposta a tutto pur di vedere approvata la manovra entro il 31 dicembre, anche lavorare il giorno di Natale. Lo si legge nel retroscena di Monica Guerzoni sul Corriere della Sera. Il presidente del Consiglio invoca compattezza: "Io sono tranquilla, non temo l’esercizio provvisorio — avrebbe detto a porte chiuse —. Ma c’è solo un mese di tempo, dobbiamo scongiurare che un incidente di percorso ci porti a sforare i tempi".
A preoccupare la Meloni è la possibilità che in Parlamento si vengano a creare ostacoli difficili da superare. Per evitare il peggio e non perdere la credibilità agli occhi dell'Europa, il premier si starebbe muovendo su due piani contemporaneamente: da una parte si rivolge alla sua maggioranza lanciando appelli alla compattezza; dall'altro dialoga con un pezzo delle opposizioni. Lo dimostra l'incontro, "molto positivo", avuto ieri col leader del Terzo Polo Carlo Calenda.
Calenda, da parte sua, ha promesso un’opposizione "responsabile" come quella che fece la stessa Meloni al governo di Mario Draghi. Dietro il confronto fra i due leader, comunque, ci potrebbe essere molto di più. "Il messaggio in bottiglia arrivato in Parlamento è che la maggioranza potrebbe un giorno allargarsi verso il centro", scrive la Guerzoni sul Corsera. La Meloni, comunque, ha ricordato che la manovra è stata scritta a tempo di record e che a tempo di record deve anche essere approvata. Allo stesso tempo, però, ha promesso che rispetterà il Parlamento e lascerà ai partiti "la possibilità di migliorarla".