Soumahoro, il Pd sapeva tutto: "Perché non ha fatto nulla"
Chissà se il diritto all'eleganza entrerà nel nuovo canovaccio programmatico del Pd. Il caso di Aboubakar Soumahoro fa precipitare nel ridicolo - dopo Verdi e Sinistra italiana - anche il partito di Enrico Letta. Che non può fare spallucce addebitando lo scomodo neodeputato alla scelta degli alleati. Hanno detto no agli scomodi Di Maio ed expentastellati nei collegi uninominali, hanno detto sì (nel collegio blindato, fino al 25 settembre, di Modena) ad un demagogo di cui sapevano già molte cose. Ora fanno tutti finta di accontentarsi dell'autosospensione del parlamentare dalla lista che lo ha candidato e portato a Montecitorio, come se non incassasse comunque quei 15mila euro al mese che tante necessità soddisfano. E per uno che rivendica appunto il diritto all'eleganza della moglie in un'intervista tv da Formigli, è un segno dello stile di vita: i soldi servono.
Però il Pd deve dire qualcosina di più, non basta crocifiggere solo Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per una scelta avventata nelle liste per le politiche. I magnifici due dell'estrema sinistra sono certamente responsabili (e irresponsabili) per aver sottovalutato le denunce di cui erano a conoscenza, ma anche al Nazareno si sono dati da fare per nascondere la polvere sotto il tappeto. Bonelli versa lacrime pubbliche come se anche lui si preparasse ad un video in stile Soumahoro e si dispera per la candidatura in stile influencer. Ma non è l'esponente verde l'unico a dover rispondere dell'elezione parlamentare di un signore eletto solo grazie ad una legge come il Rosatellum dove i leader dei partiti hanno potere assoluto su chi deve rappresentare la Nazione... Anche Fratoianni, ovviamente, sapeva.
NON VEDE, NON SENTE, NON PARLA
Don Andrea Pupilla, sacerdote impegnato in Puglia nella Caritas di San Severo, conosceva bene Soumahoro e - prima della presentazione delle liste - non aveva mancato di evidenziare quanto sapeva al capo di Sinistra italiana. A Fratoianni aveva scritto, racconta il prelato, senza ricevere uno straccio di risposta. Strano, per chi fa politica parlando degli ultimi... Si è appreso anche, a proposito di Fratoianni e compagni, che due dirigenti di Sinistra Italiana rivelano che i vertici del partito erano stati messi al corrente delle criticità attorno all'operato del sindacalista venuto dall'Africa. Attorno a Ferragosto i partiti decidevano chi mettere in lista e nel corso di un'assemblea nazionale del partito dell'estrema sinistra, la protesta contro "quella" candidatura era venuta fuori in "vari contesti di partito".
Ma certo neppure il Pd può fare come le tre scimmiette. In questo incredibile caso di un signore che trova l'America in Italia e non in Africa - da noi si può avere un mutuo in banca da 270mila euro offrendo come "garanzia" di aver scritto un libro, giura Soumahoro - anche Letta probabilmente sapeva tutto. È il segretario del Pd di Modena, Roberto Solomita, a offrire una rivelazione niente male: «Le notizie circolavano anche prima, noi abbiamo sottoposto il problema al partito mala candidatura è stata scelta dagli alleati». Il "partito" di cui parla il compagno Solomita ha un nome e cognome, si chiama Enrico Letta per caso? O sono altri dirigenti che ancora non abbiamo compreso se si fossero presi la briga di avvisare il leader sulle voci riguardanti una candidatura in un collegio dell'Emilia rossa? Solo per Modena il leader non ci metteva becco? A chi vogliono darla a bere?
NIENTE DIMISSIONI
Insomma, quella di Soumahoro resta una brutta storia di vecchia politica, con le immancabili omertà, le contrarietà cancellate nel nome delle intese, i dissensi messi alla porta nel nome delle alleanze. E solo ora che viene alla luce un turpe mercato sulla pelle di quelli che dicevano di difendere - i migranti - c'è una gara un po' cinica a scaricare ogni responsabilità sull'alleato più o meno vicino. Ma nessuno che dica a Soumahoro: «Non ce ne frega nulla della tua autosospensione, che non vuol dire proprio nulla. Lascia il seggio a chi viene dopo dite». Sperando che non sia peggio. Sembra quasi che si temano sviluppi ancora più drammatici, qualche mail più dettagliata in cui già si denunciava proprio tutto...