Di Maio inviato speciale nel Golfo. "È uno scherzo?", chi lo umilia
A essere contrari alla nomina di Luigi Di Maio a "inviato speciale Ue nel Golfo persico" sono proprio i Paesi del golfo. Le prime perplessità, osserva Il Fatto quotidiano, erano state espresse il 21 novembre in un articolo di Le Monde: "Mandare Di Maio nel Golfo dimostra che l'Ue non è seria", diceva al quotidiano francese Cinzia Bianco, esperta della regione al Consiglio europeo sulle Relazioni estere, "perché da ministro degli Esteri non ha avuto buone relazioni e perché non è percepito come una personalità di peso".
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Una dichiarazione che il capo del Centro di ricerca sulle politiche pubbliche di Dubai, Mohammed Baharoon, ha rilanciato su Twitter con un commento lapidario: "La nomina di Luigi Di Maio deve avere un profondo senso dell'umorismo europeo che mi sfugge". In una intervista al quotidiano mediorientale in lingua inglese, The National, Baharoon ha poi sottolineato che è difficile aspettarsi che Di Maio possa sviluppare relazioni positive tra i paesi del Golfo e l'Unione europea, visto che "ha rovinato le relazioni del suo Paese con due dei principali Paesi del Ccg". E ancora Dania Thafer, direttrice esecutiva del Gulf International Forum con sede a Washington, ha affermato che "se l'obiettivo è approfondire i legami con il Gcc, in particolare gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita (il signor Di Maio) potrebbe non essere la scelta ideale".
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