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Vittorio Feltri svela il peggio della sinistra: "Contro la Meloni c'è un limite a tutto"

Vittorio Feltri
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In questo Paese non è mai scaduto un antico motteggio: piove, governo ladro. Riflette un pensiero che potremmo definire unico oltre che immortale. Il nuovo esecutivo è in funzione da poco più di un mese e già l'opposizione di sinistra ha dato la stura a varie critiche tese a demolire l'attività d'esordio di Giorgia Meloni.

Capisco l'esigenza dei progressisti di manifestarsi migliori dei conservatori che hanno vinto le elezioni, ma c'è un limite a tutto. Leggo qua e là che il Pd e soci sono insoddisfatti della manovra finanziaria predisposta dal centrodestra e sono pronti a combatterla. È un loro diritto, ma in questo caso bisogna riconoscere che la nuova maggioranza è costretta a celebrare le famose nozze con i fichi secchi ereditati dai ministeri precedenti, cioè un debito pubblico mostruoso, tra i più alti del mondo, una situazione economica traballante, una crisi energetica impressionante e un equilibrio internazionale turbato dalle conseguenze della guerra in atto tra Russia e Ucraina.

 

 

Ciò detto occorre aggiungere una osservazione incontestabile: mi sembra che Letta e compagnia cantante rimproverino alla Meloni di non aver risolto vari problemi che lo stesso Pd e il suo codazzo non sono mai riusciti ad affrontare con successo. Mi riferisco al dramma del lavoro, della povertà e all'invasione incontrollata di immigrati a cui è difficile porre rimedio dati i regolamenti idioti europei.

In sostanza, la vituperata sinistra sale in cattedra per insegnare alla destra ciò che essa stessa non è riuscita a fare nonostante sia stata al vertice delle istituzioni per oltre 10 anni. In tutto questo caos antico e recente la politica in voga non è in grado di fare miracoli, può solo mettere qualche pezza qua e là per ridurre i disastri ereditati da coloro che l'hanno anticipata alla guida del Paese. Non servirebbe avere una intelligenza sopraffina per capire che l'Italia dei conservatori, in pochi giorni, non possa riparare ai guasti prodotti dal centrosinistra in anni e anni di governo dissennato.

 

 

Giorgia Meloni non ha la bacchetta magica, ma ha già dimostrato di avere i piedi per terra. I suoi provvedimenti non hanno nulla di miracoloso, sono ispirati al buon senso e ciò mi sembra sufficiente a garantirle una promozione a pieni voti.

Naturalmente ci riserviamo la possibilità di redarguirla qualora calpestasse una buccia di banana, come può accadere a chiunque, ma per il momento ha la nostra piena approvazione. Gaber cantava: cos'è la destra, cos'è la sinistra? Ma il punto è un altro: la buona amministrazione non è certo mancina.

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