Meloni, l'agguato del Corriere: la lettera "misteriosa" dell'evasore
È diventata il manifesto programmatico antigovernativo per eccellenza l'ormai famosa lettera dell'artigiano-evasore reo confesso Marco F., di Varese, che come un novello Unabomber decise di ammettere la sua gioia per l'aumento del tetto all'uso del contante a 5mila euro nientemeno che sul Corriere della Sera. Un modo molto discreto per congratularsi con il governo Meloni «amico degli evasori» come lui. Marco Travaglio ne ha preso spunto per definire "criminogena" quella scelta e per attaccare in generale la prima manovra firmata dal nuovo premier, comprensiva di emendamento (e futura abolizione) del reddito di cittadinanza.
Anche Federico Fubini, sullo stesso Corsera, è tornato a citare il misterioso Marco F., talmente stereotipato già a partire dal nome da far dubitare della sua stessa esistenza. Scrive Fubini: «Le forme di condono più audaci di cui si era parlato sono scomparse dalle misure, anche se sull'aumento della soglia del contante a 5.000 euro vale il commento di "Marco F.", l'artigiano di Varese che ha scritto al Corriere il 12 novembre ammettendo di essere un evasore.
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Racconta il signor Marco: "Vivevo con il timore di venire segnalato all'Agenzia delle Entrate. Ora che potrò spendere fino a 5.000 euro in contanti vivrò molto più tranquillamente"». Essendo la lotta all'evasione un tema molto caro a quella fetta di italiani in prevalenza grillini (e difatti è la stessa a cui strizza l'occhio il Fatto Quotidiano) imbevuti di odio sociale verso i liberi professionisti, i detrattori della Meloni hanno scelto di utilizzarlo come appiglio principe per titillare gli istinti dei critici visto che grosse lacune nella Legge di Bilancio non ci sono.
E allo stesso tempo non potevano esserci grosse acrobazie viste le contingenze storiche, gli obblighi internazionali e il semplice fatto che il governo si è insediato ieri l'altro. Ma anche lo stesso uso del contante come "regalo" fatto agli evasori è un argomento da derubricare a cliché. Sono infiniti gli studi, tra gli ultimi quello del Centro studi di Unimpresa, che certificano la totale assenza di correlazione diretta tra l'andamento dell'evasione e l'evoluzione del tetto al contante. Anzi, negli ultimi 10 anni l'evasione più bassa c'è stata col tetto al contante a 5mila euro (cioè 10 anni fa). Con buona pace di tale Marco F., che, se anche esistesse, non potrebbe comunque essere considerato un paniere per una categoria che conta decine di migliaia di soggetti economici laboriosi e soprattutto non-evasori.
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