Richetti del Terzo polo: "Vedremo Meloni. Nessun sostegno, ma..."
Il faccia a faccia tra Giorgia Meloni e il Terzo polo per discutere della manovra si farà. "Incontrare il governo sulla manovra è importante. L'opposizione non si fa andando sempre in piazza ma proponendo alternative", scrive su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione, polemico con l'atteggiamento di Enrico Letta e del Pd che ha seguito a ruota l'Aventino invocato da Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle, annunciando manifestazioni contro la legge di bilancio. "La politica non è una guerra perenne tra nemici ma un confronto tra avversari nell'interesse del paese. Ringrazio Giorgia Meloni per la disponibilità",
A confermare l'incontro anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera: "Incontreremo la presidente Meloni come secondo noi va fatto in una democrazia normale - spiega a Omnibus, su La7 -. Gli annunci della premier ci preoccupano, perché rispondono a un metodo da campagna elettorale: si presentano misure, si fa una bozza di flat tax e si parla di pensioni così Salvini è contento, ma nella sostanza non si ascoltano giovani e famiglie. Sarebbe necessario procedere, ad esempio, con l'attuazione finale dell'assegno unico, quei sei miliardi che risulterebbero fondamentali. Ora non serve la piazza, sempre legittima, ma un' interlocuzione fisiologica con la Presidente del Consiglio. Sia chiaro, però, che non ci sarà nessun voto di sostegno, nessun appoggio, rimaniamo saldamente nel perimetro di un confronto necessario e doveroso".
Sottolineatura, quest'ultima, assai significativa: molti, soprattutto a sinistra, avevano infatti bollato l'apertura al dialogo di Calenda come una nuova candidatura a "quarta gamba" del centrodestra utile a sterilizzare con i propri voti qualche possibile franco tiratore, soprattutto tra le fila di Forza Italia, il partito dell'area di governo che secondo i retroscena sarebbe rimasto più deluso da quanto uscito lunedì sera dal CdM a Palazzo Chigi.