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Licia Ronzulli contro Letizia Moratti: "Ingrata, come la puniranno"

Alessandro Gonzato
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L'inaugurazione della nuova sede regionale di Forza Italia, invia Vincenzo Monti, nel centro di Milano, per il presidente Silvio Berlusconi è stata l'occasione di rilanciare le ambizioni del partito e indicare pubblicamente le intenzioni degli "azzurri", a partire dalla legge di Bilancio. Licia Ronzulli, capogruppo forzista al Senato, ex europarlamentare e commissario del partito in Lombardia, era con il Cav, e parlando con Libero è entrata nel dettaglio.

Senatrice: Berlusconi ha rinnovato la svolta liberista, 28 anni dopo il '94. La sintesi è "libera impresa senza controlli preventivi". Sarà uno dei punti principali della manovra?
«Cerchiamo di dare il nostro contributo, con le nostre idee. Poi è chiaro che sarà il governo a dover fare sintesi. Di sicuro l'eccessiva burocratizzazione ha paralizzato l'imprenditoria, e una scintilla che renda più snelle la trafila può restituire ai cittadini morale e voglia di aprire un'attività, o di assumere».

Ecco: il Cavaliere spinge per lo stop alle autorizzazioni preventive per chi vuole costruire casa o avviare un ristorante, e l'iter oggi può richiedere anche un anno. Voi proponete il semplice invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno al Comune di pertinenza, per poter cominciare a lavorare il giorno dopo. È un piano piuttosto ambizioso...
«È un tema su cui il presidente Berlusconi si è speso in campagna elettorale, e oggi sta lavorando a una sua proposta che presenteremo in un progetto di legge a parte. Il governo dev'essere coraggioso. Gli elettori ci hanno dato un mandato chiaro e non possiamo deluderli».

Da sinistra piovono già attacchi.
«La sinistra ci vuole indicare ricette che quando era al governo, pur non avendo mai vinto le elezioni, non è stata capace di realizzare. Facile proporre quando si è opposizione. La vera sfida, che noi vinceremo, è trasformarle in realtà quando si è maggioranza».

Berlusconi ha detto: «Avanti con le nostre idee anche se non sono nelle corde degli alleati». A cosa e a chi si riferiva?
«Al fatto che non ci snatureremo. Che continueremo a portare avanti la nostra idea di Italia cercando di convincere gli alleati della bontà e della ragionevolezza delle nostre proposte. Ad esempio quella di innalzare le pensioni minime a mille euro».

«Da Milano per conquistare tutta Italia». Il Cavaliere ha voluto mandare un messaggio a qualcuno?
«Soltanto ai nostri elettori, quelli di oggi e di domani. A coloro che si sono allontanati e che torneranno, perché nessuno in Italia può vantare una classe dirigente come la nostra».

Ha pure rilanciato la creazione di un milione di posti di lavoro. La mente torna sempre al '94, quando creare occupazione era ben più facile.
«L'occupazione si crea con proposte concrete e realizzabili. La nostra è chiara e produrrà i suoi effetti. È necessario azzerare i costi indiretti per le imprese che assumono a tempo indeterminato gli under 34 per un periodo di 36 mesi, esonerandole totalmente dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. Ovviamente, ad esclusione dei premi e dei contributi dovuti all'Inail».

Tetto al contante a 5 mila euro anziché gli iniziali 10. Flat tax per le partite Iva fino a 85 mila. Ma è soprattutto sulla "voluntary disclosure" che Partito democratico e Movimento Cinque Stelle muovono contestazioni, alcune molto pesanti: sostengono che così vengono premiati i disonesti.
«Le tasse non pagate dagli italiani hanno superato il tetto dei 1.100 miliardi di euro. La quasi totalità riguarda cittadini onesti che non arrivano a fine mese e ai quali lo Stato deve tendere una mano. La nostra proposta di saldo e stralcio guarda a queste persone. I Dem e i 5 Stelle no».

Lei, senatrice, è favorevole alla cosiddetta "Amazon Tax"?
«Giro per strada e vedo sempre più saracinesche abbassate, commercianti piegati dalla crisi ma anche dalla grande distribuzione online che soffoca il mercato. Siamo favorevoli alla proposta, perché oltre a creare gettito potrà proteggere i venditori al dettaglio dai colpi della concorrenza del web. Dobbiamo però stare attenti, prevedere contromisure per far sì che la tassa non ricada sui cittadini con un aumento dei prezzi dei rivenditori online, o non si trasformi in un motivo di vessazione in più dei "padroncini" sotto cui lavorano i rider che consegnano a domicilio».

È più sorpresa o delusa dalla decisione di Letizia Moratti di candidarsi col Terzo Polo alla presidenza della Lombardia?
«Delusa per la sua scelta e sorpresa per l'ingratitudine. Dal centrodestra ha avuto tutto: è stata presidente della Rai, ministro, sindaco di Milano, assessore alla Regione Lombardia. Ora rinnega il suo passato. Com' è sempre capitato, gli elettori non capiscono e puniscono questi cambi di casacca».

Federazione Forza Italia-Lega, magari subito dopo le elezioni europee del 2024: è un'ipotesi concreta o una boutade della stampa?
«Stiamo parlando di un'ipotesi giornalistica».

Berlusconi: «Forza Italia è fondamentale per la democrazia». Dunque se Forza Italia non fosse al governo la democrazia sarebbe a rischio?
«Non scherziamo. Gli allarmi per un fantomatico pericolo democratico rappresentato dal centrodestra li lasciamo a Letta. Come ha sempre detto il presidente, Forza Italia si pone come baricentro moderato della coalizione, il punto di equilibrio, il ponte ideale fra Italia ed Europa».

Il tema dell'autonomia sta creando qualche frizione nella maggioranza. L'opposizione cannoneggia ed è tornata a parlare di "secessione dei ricchi", di "cittadini di serie A e serie B".
«L'unico pericolo che vedo è rappresentato da una sinistra senza argomenti, senza idee, che sa solo spaventare i cittadini con la propaganda. Su questo tema ci sono sensibilità diverse tra Nord e Sud, ma c'è la volontà di andare avanti, con tempi ragionevoli, sulla riforma dell'autonomia differenziata».

Sono passati cinque anni da quando milioni di lombardi e veneti hanno chiesto a gran voce col referendum di affrancarsi parzialmente da Roma. Molti, oggi, ormai si sentono presi in giro.
«Rispetto a 5 anni fa, siamo noi al governo. Un governo politico. La riforma dell'autonomia differenziata si farà, seguendo il suo naturale percorso, e le Regioni avranno la possibilità di scegliere se aderire o meno».

Guido Crosetto ha dichiarato al Quotidiano Nazionale che questo governo durerà fino alla naturale conclusione della legislatura: «Salvini e Berlusconi non sono matti». Come lo interpreta?
«Come un modo un po' colorito per confermare che la nostra coalizione è unita e indirizzata verso un governo di legislatura».

Si va verso lo stop al reddito di cittadinanza a 600 mila persone, ossia a chi è in grado di lavorare.
«Giustissimo. Chi può lavorare e approfitta di questa misura, togliendo agli altri, truffa e toglie risorse allo Stato. Per tutti gli altri il reddito di cittadinanza resta».

È passato un mese dall'insediamento del governo: l'azione migliore e quella che magari poteva essere fatta meglio, o che non si è ancora realizzata. E sugli aiuti per le bollette, senatrice, è stato fatto tutto il necessario?
«Destinare 22 miliardi per proteggere gli italiani dal caro bollette mi sembra la dimostrazione più lampante».

Che opposizione è stata finora?
«Perché c'è un'opposizione? Dov'è? Come si è manifestata? E poi, di quale delle tante opposizioni parla? Mi pare abbiano tutte poche idee e ben confuse. Loro pensano a litigare, a fare congressi e conte interne. Noi pensiamo a governare».

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